2019-09-27

“L’INDUSTRIA DELLA MODA E’ PER I GIOVANI”

Con il Convegno odierno, Sistema Moda Italia ha voluto fare il punto della situazione sul complesso delle attività che ha intrapreso nel campo dell’education, quindi sul rapporto tra sistema delle imprese e mondo della formazione scolastica, con particolare riferimento alla formazione tecnica e professionale per il settore tessile abbigliamento moda.

Lo ha fatto in una sede di grande valore storico e simbolico: l’istituto Tecnico Caterina da Siena di Milano, oggi condotto dalla dirigente scolastica prof.ssa Antonella Cutro, che da oltre 100 anni è fortemente impegnato nella formazione di tecnici e professionisti della moda, per testimoniare, anche nella scelta della sede, che “La Moda è per i giovani”: l’industria della moda nel suo complesso, e il settore tessile abbigliamento in particolare, offrono ai giovani una gamma di professioni molto vasta, molto richieste dalle imprese e in grado di assicurare grandi soddisfazioni da tutti i punti di vista, non ultimo quello economico.
L’evento odierno, di carattere nazionale, sarà seguito nella giornata di domani 27 settembre dalle “NOTTI DELLA MODA”, cioè molti eventi pubblici a livello locale, cittadino o provinciale, organizzati in tutte le regioni dai migliori istituti tecnici per la moda riuniti nella RETE TAM (attualmente composta da circa 80 scuole), in collaborazione con le imprese del settore locali e le loro associazioni.
Insieme, l’evento nazionale e quelli locali, danno il via ad una massiccia campagna di orientamento verso le professioni della moda e in favore dell’iscrizione dei giovanissimi ai corsi degli istituti tecnici e professionali dedicati al settore, che ha come obiettivo primario quello di aumentare il numero delle le iscrizioni fin dalla prossima scadenza di gennaio 2020, per l’anno scolastico 2020-2021.
L’appuntamento è stato introdotto dal Presidente di SMI, Marino Vago, che ha ricordato le motivazioni del rinnovato impegno dell’associazione nel campo dell’education: nella Moda sono previste quasi 50.000 assunzioni nei prossimi anni, a fronte di un numero di iscritti ai corsi tecnici e professionali assolutamente insufficiente: c’è quindi grande disponibilità di lavoro qualificato per i nostri giovani, in un settore economico che è tra i più importanti per tutto il Paese e che porta il “made in Italy” in tutto il mondo.
Sono stati quindi presentati, da Carlo Mascellani, Direttore Relazioni Industriali e Formazione di Confindustria Moda, i primi risultati dell’Indagine sui fabbisogni professionali delle imprese del tessile abbigliamento, che è in corso di svolgimento in tutta Italia nelle aziende del settore e che è frutto della collaborazione con Fondirigenti, il Fondo interprofessionale dei dirigenti industriali: al momento sono stati raccolti e sintetizzati circa 200 questionari, per oltre 300 aziende/unità produttive, su tutto il territorio nazionale e di tutti i comparti produttivi, dalla produzione di filati a quella della vendita dei capi finiti. L’indagine, che sarà completata entro il prossimo mese di novembre, ha posto sotto osservazione 37 profili professionali, raggruppati in aree professionali: 6 dell’area manageriale, 22 a carattere tecnico, 9 dell’area operativa.
Per ogni profilo, l’indagine sta mettendo in rilievo:
  • -  il grado di importanza (e di criticità) complessivo, nel comparto di riferimento e nel territorio;
  • -  la difficoltà di reperimento della figura sul mercato del lavoro;
- le competenze più importanti che sono richieste per quella figura professionale dalle imprese, oggi e nel futuro.
I risultati definitivi dell’indagine saranno alla base del lavoro di collaborazione già in atto tra il Comitato Education di SMI (presieduto da Paolo Bastianello), la Rete TAM, la Rete degli ITS Moda e il Ministero dell’Istruzione per migliorare l’offerta formativa per il settore, tramite il rinnovamento dei programmi scolastici e un nuovo impegno nell’aggiornamento dei docenti.
Costanza Patti, Direttore di Fondirigenti, ha sottolineato i risultati dell’indagine con riguardo alle professioni dell’area manageriale: le esigenze quantitative e qualitative espresse dalle imprese indicano la particolare criticità di queste figure, per la formazione delle quali, in continuità con le istituzioni formative di base, Fondirigenti offre tutto il proprio supporto e sostegno alle aziende.
Roberto Peverelli, Presidente della Rete TAM e Dirigente dell’Istituto Carcano di Como, ha poi presentato i risultati dell’indagine sull’esperienza dell’alternanza scuola lavoro realizzata tra gli allievi degli istituti tecnici e professionali della Rete TAM stessa: laddove le attività in alternanza si sono svolte con la virtuosa collaborazione tra scuole e mondo produttivo, l’esperienza dell’alternanza ha dato risultati certamente positivi, molto apprezzati dalle imprese e, soprattutto, dagli stessi ragazzi che hanno avuto la loro prima significativa occasione di conoscere direttamente il mondo del lavoro.
E la connessione tra istruzione tecnica e necessità professionali delle imprese è la caratteristica tipica e vincente dei corsi post diploma degli ITS: sono 8 le Fondazioni in Italia (riuniti nella Rete ITS Moda) che offrono 22 corsi biennali di istruzione tecnica superiore, oggi con quasi 1000 iscritti, che al termine del loro percorso hanno la rosea prospettiva di essere occupati all’86% nelle imprese della moda con un ruolo coerente alla formazione ricevuta.
Il convegno si è concluso con gli interventi di Gianni Brugnoli, vice-Presidente di Confindustria per l’Education e di Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione del MIUR, e delegata a rappresentare il MIUR dal neo-ministro Fioramonti: MIUR e SMI hanno già iniziato una proficua collaborazione (formalizzata con un apposito Protocollo d’Intesa sottoscritto il 30 novembre 2018) che avrà lo scopo di recepire in appositi provvedimenti nazionali le necessità di rinnovamento e di aggiornamento dell’offerta formativa per il settore in base alle effettive necessità delle imprese.
Marino Vago, Presidente di SMI

“La Moda è per i giovani” è il titolo di questo convegno: per le nostre aziende e per noi imprenditori è una certezza.
Vogliamo che diventi una consapevolezza anche da parte degli operatori della scuola (dei dirigenti, dei docenti orientatori, dei docenti tecnici) e soprattutto da parte di tanti giovani e delle loro famiglie, che iscrivendosi ai corsi per tecnici e operatori del tessile-moda possono certamente scoprire un mondo di professioni affascinanti in grado di dare grandi soddisfazioni, anche economiche!

Costanza Patti – Direttore Generale Fondirigenti
Fondirigenti è la casa comune di Confindustria e di Federmanager, deputata a far crescere la qualità del management, nelle imprese e nel Paese. Per questa ragione abbiamo accolto con grande interesse la proposta di SMI di finanziare un progetto che indagasse come creare un circolo virtuoso tra istruzione, giovani e lavoro nel settore della moda che è il fiore all’occhiello dell’export italiano. È cruciale agire sul fronte della formazione giovanile con proposte fondate che, senza nulla togliere
allo storytelling della “creatività italiana”, assegnino il giusto valore e visibilità alle competenze tecniche e manageriali di cui è intriso il successo della moda italiana e che potranno costituire per i nostri giovani la strada giusta per realizzarsi in una visione globale e realisticamente competitiva.
Gianni Brugnoli – Vice Presidente di Confindustria per l’Education
I talenti sono il vero motore delle nostre aziende ed in particolare nel settore della moda che è uno tra quelli che più sta pagando il forte scollamento tra domanda e offerta di lavoro. È una fattispecie che impoverisce le nostre imprese che ormai fanno sempre più fatica a trovare risorse umane preparate (o da preparare). È molto importante che SMI abbia voluto approfondire questi aspetti con un’indagine a tappeto che aiuterà a mettere ancora più in rilievo, con dati oggettivi, le difficoltà di reperimento di oggi e quali saranno le competenze più importanti per il domani. L’esempio di SMI ci dimostra che la complessa questione educativa del Paese si affronta esattamente così: trovando un equilibrio tra la contingenza da un lato, che è la necessità di rispondere alla domanda di competenze “introvabili” per le nostre imprese, e dall’altro di tracciare una visione, elaborare un progetto di medio-lungo periodo, che ci aiuti lavorare già oggi per formare le competenze di domani. Che nel concreto significa innovare la didattica nella direzione di una strutturata co-progettazione formativa, incentivare relazioni sistematiche tra scuola e lavoro, tornare a fare una vera alternanza e puntare sugli ITS.

Le dichiarazioni del Presidente della Categoria Merceologica Tessile e Abbigliamento di Confindustria Lecco e Sondrio, Sergio Arcioni.


“Il tessile abbigliamento offre ai giovani molte opportunità di lavoro che, anche sul nostro territorio, non sempre trovano risposta- ha dichiarato Sergio Arcioni a margine dell’incontro di Sistema Moda Italia “La moda è per i giovani”. Sicuramente uno dei nodi da risolvere è quello dell’orientamento degli studenti e della sensibilizzazione delle famiglie, che troppo spesso non conoscono le reali opportunità occupazionali, in termini quantitativi e qualitativi, nell’ambito di un settore che è sicuramente molto cambiato negli ultimi anni. L’evoluzione tecnologica è entrata anche nelle nostre fabbriche, ma abbiamo bisogno di donne e uomini con le competenze adeguate per dare continuità ad una tradizione di eccellenza, proiettati però in un sistema produttivo e in un mercato mondiale moderni. Il lavoro che SMI sta portando avanti, con gli altri partner del progetto, è un contributo importante per colmare il gap fra domanda e offerta di skills a livello nazionale e ci aspettiamo che abbia ricadute anche sul nostro territorio dove, dal nostro canto, stiamo portando avanti iniziative in questo senso. Un esempio è il progetto, recentemente varato, Confindustria Human Resources Academy sviluppato nella fase di lancio per il settore tessile,oltre che per il metalmeccanico, proprio a partire da una survey sulle competenze richieste dalle imprese del territorio”.

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