In occasione della Giornata mondiale di prevenzione del suicidio, il 10 settembre, l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha promosso un convegno sul tema "Bambini, adolescenti e suicidio: una nuova emergenza". Il dottor Carlo Fraticelli, direttore del dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell'Asst Lariana, è stato uno dei relatori invitati dal comitato scientifico che ha organizzato l'incontro ed è intervenuto con una relazione su "Antecedenti in età pediatrica predittivi di suicidio in età adulta".
"Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità - osserva il dottor Fraticelli - il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, dopo gli incidenti stradali. Secondo l'Osservatorio Nazionale Adolescenza i trattamenti sanitari da parte dei teenager in due anni, dal 2015 al 2017, sono quasi raddoppiati: si è passati dal 3,3% al 5,9% ovvero 6 su 100 di età tra i 14 e i 19 anni hanno provato a togliersi la vita. Dramma che riguarda soprattutto le ragazze (71%). Il 24% degli adolescenti ha invece pensato almeno una volta ad un gesto estremo".
"Il suicidio è un fenomeno complesso - prosegue Fraticelli - correlato a esperienze personali, all'espressione genetica, all'interazioni socio-ambientali. Vero è che circa il 90% dei suicidi si verifica tra le persone con un disturbo psichiatrico diagnosticabile e pertanto il tema è costruire predittori di esito in base ai quali valutare gli interventi, a partire dall'età evolutiva". Per l'età tra i 18 e i 34 anni, ad esempio, possono essere considerati fattori di rischio i disturbi di personalità borderline o antisociale e i disturbi alimentari, una maggiore tendenza a tentativi autolesionistici ripetuti, tratti di personalità come la tendenza ad isolarsi, al perfezionismo, all'impulsività e all'aggressività, fino al distacco dall'ambiente circostante".
E ancora. "Durante i periodi di transizione, come il passaggio dall'adolescenza all'età adulta - spiega lo psichiatra - i fattori di rischio di suicidio come depressione, delinquenza, impulsività e problemi di alcol possono essere correlati al rischio di suicidio. Comprendere i diversi modi in cui le condotte suicidiarie possono emergere nel tempo può aiutare a identificare e trattare giovani e giovani adulti a rischio di comportamento suicidiario. Ma abbiamo pochissime prove su come i cambiamenti nei fattori di rischio nel tempo siano correlati al comportamento suicidiario. In altre parole se un giovane è a rischio all'età di 14 anni sarà comunque a rischio quando avrà 25 anni?". Alcol, depressione, condotte delinquenziali, aggressività, come detto possono essere considerati come campanelli di allarme. Un aspetto da non sottovalutare è l'effetto di emulazione. "Sapere che un compagno di classe o un coetaneo si è tagliato o è morto suicida - sottolinea Fraticelli - aumenta il rischio di suicidio per gli altri adolescenti in quella stessa comunità. L'intervento di prevenzione, pertanto, è fondamentale e può risultare estremamente efficace". Fattori di protezione sono considerati buone relazioni familiari, la forte consapevolezza del proprio valore e fiducia in se stessi ma anche la capacità di chiedere aiuto, di confrontarsi con altri e imparare, l'interiorizzazione di valori e tradizioni della propria cultura, una rete di relazioni con amici, vicini, compagni di lavoro o scuola, integrazione nel lavoro, attività culturali e tempo libero, fattori ambientali come non uso di droghe o tabacco, mangiare, dormire in modo corretto, attività fisica, presenza della luce del sole. "La salute degli adolescenti è vulnerabile e minacciata - conclude Fraticelli - e chi si occupa di loro deve prestare la massima attenzione. Serve un'alleanza tra ricercatori, medici, famiglia, scuola e le varie realtà associative attive sul territorio".
I numeri del fenomeno A livello globale, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, i suicidi si collocano al secondo posto tra le cause di morte nella fascia d'età 15-29 anni. Seconda causa di morte anche per i giovani italiani dai 15 ai 24 anni. Sui 4.000 suicidi l'anno registrati nel nostro paese, riferisce ISTAT, oltre il 5% è compiuto da ragazzi sotto i 24 anni. Gli ultimi dati disponibili dell'Istituto Nazionale di Statistica indicano che in Italia il trend dei suicidi è in calo: dal 1995 al 2017 il numero dei decessi, in tutte le fasce d'età, si è ridotto del 14%. A fronte di questa diminuzione, crescono i casi di autolesionismo e dicomportamento suicidario tra gli adolescenti. Uno studio internazionale pubblicato su Journal of Child Psychology and Psychiatry, rileva che in Europa oltre un quarto degli adolescenti (27,6%, età media 14 anni) mette in atto comportamenti autolesivi occasionali o ripetuti nel tempo. In Italia il fenomeno riguarda circa il 20% dei ragazzi.
I servizi dell'Asst Lariana
Per quanto riguarda i servizi dell'Asst Lariana, l'offerta per gli adolescenti contempla i diversi presidi dell'unità operativa della Neuropsichiatria infantile e dell'adolescenza (Uonpia) e in situazioni di abuso (sostanze, gioco d'azzardo…) ai servizi del Sert. Entrambi i servizi costituiscono insieme alla psichiatria degli adulti e alla psicologia clinica dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell'Asst Lariana che opera per favorire una continuità di cure integrate. All'interno del Dipartimento, da molti anni, opera anche il Centro Giovani Adulti e Adolescenti (CGA) che si trova in via Ferrari, a Como, e dove prestano la propria attività figure professionali diverse legate alle problematiche cliniche dell'età giovanile e della prima età adulta. I servizi di salute mentale, infine, si occupano anche dei disturbi della condotta alimentare in ambito ospedaliero, ambulatoriale e residenziale.
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