2019-08-03

Nel lecchese torna l’incubo maltempo con aziende isolate e colture distrutte tra Vendrogno e Casargo

Serre danneggiate, strade interrotte e campi crivellati dalla grandine: il clima impazzito
investe ancora una volta il territorio lariano a meno di due mesi dal disastro in Valsassina.
                                                  
                                                                                                                                                                               

COMO-LECCO – E’ ancora la Valsassina a pagare le conseguenze più dure di un clima impazzito che, mai come quest’anno, ha imperversato sul Lario: un’estate funestata nelle ultime 48 ore da una serie di bombe d’acqua e grandinate che, dapprima nella zona dell’Alto Lago e successivamente nel Lecchese, hanno messo a dura prova anche le imprese agricole e gli allevatori impegnati, in questi mesi, nell’attività d’alpeggio.

Le ultime tempeste di grandine hanno investito proprio ieri la zona di Lecco e la vicina Bergamasca con danni fino all’80% delle serre di insalate, ha distrutto campi di rabarbaro, reso impraticabili le strade di campagna e isolato i pascoli.
Frane e smottamenti hanno colpito l’intera area, come già a metà giusto, quando un’ampia porzione della Valsassina rimase isolata per colpa di un’ondata, violentissima e improvvisa, di maltempo: un copione che si è ripetuto, interrompendo i collegamenti tra Bellano e Derbio, con la chiusura della strada provinciale 72.                                                                   
Difficoltà si segnalano per il vivaio di Rosella Fiordelmondo“Per fortuna anche questa volta la frana ci ha risparmiato, non abbiamo danni diretti, ma le strade interrotte generano un serio e oggettivo problema logistico, sia per l’operatività dell’impresa sia per i clienti che hanno grandi difficoltà a raggiungerci”. 
Vendrogno è una delle località più colpite dalla bomba d’acqua di ieri sera: “Proprio lì abbiamo un campo di rabarbaro  che il maltempo ha, di fatto, disintegrato. La dinamica è ormai nota: vento e forte grandine, per un quarto d’ora di violenza assoluta. Alla fine, colture divelte, buche sulle strade sterrate. Tutto è iniziato ieri verso le 22, sulla fascia che va da Bellano, Cortenova e Casargo. Vendrogno si trova esattamente nel mezzo”.
                                                                                                                   
“E’ stata una notta da paura – conferma Valentina Meoli, allevatrice a Vendrogno – e le cose potevano andare ancor peggio: ho danni solo alle strade poderali, che stiamo già sistemando. Le reti antigrandine hanno protetto le nostre colture. Qui ha iniziato a piovere dopo le 21 di ieri sera, poco dopo la grandine ha iniziato a crivellare ogni cosa”.
            
Da quando è partita l’estate – sottolinea il presidente di Coldiretti Como-Lecco Fortunato Trezzi, citando dati ESWD – “l’Italia è stata colpita da 462 tempeste di ghiaccio, acqua e vento, il 75% in più rispetto all’anno scorso, con pesanti ripercussioni sulle coltivazioni, l’allevamento e il lavoro degli agricoltori: e sono moltissime quelle che hanno interessato il territorio lariano. Ci troviamo di fronte ad anomalie climatiche evidenti che, nel corso del 2019, hanno dato vita a situazioni estreme. L’inizio dell’anno è stato segnato da mesi particolarmente siccitosi ai quali ha fatto seguito un maggio freddo e bagnato, un mese di giugno al secondo posto tra i più caldi ed un mese di luglio segnato da tempeste nella prima metà alle quali sono seguiti giorni di gran caldo ed ora il ritorno del maltempo”.

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