2019-08-03

Caduta Libera mostra a cura di Velasco Vitali



Gianfranco Colombo - Al Circolo di Bellano si può visitare la mostra “Caduta libera”, curata da Velasco Vitali. Si tratta del secondo evento espositivo che trova spazio in quello che era lo storico Circolo dei lavoratori. Chiuso dal 2003, è stato restituito dopo quindici anni al suo paese nel nome della cultura.  Il sindaco di Bellano, Antonio Rusconi, ed il curatore Velasco Vitali, hanno presentato la nuova importante iniziativa, che, non casualmente è stata inaugurata ad un anno esatto dalla scomparsa del pittore Giancarlo Vitali.
“Caduta libera” è un’indagine sull’oscurità, è soprattutto un omaggio all’Orrido come luogo fisico e paesaggio dell’anima, ma anche un’escursione mentale sulle zone d’ombra e gli oggetti abbandonati o dimenticati che riaffiorano a nuova vita con sembianze diverse rispetto a ciò che erano e alle ragioni per le quali sono stati creati. Velasco ha poi ricordato come la Casa del Diavolo, che si trova all’inizio del percorso che porta all’Orrido, sia stata per breve tempo lo studio del padre Giancarlo: «Quando era un giovane artista, Giancarlo ha voluto accontentare la sua vena bohémien scegliendo la Casa del Diavolo come suo studio.
E’ poi scappato perché l’umidità faceva imbarcare le tele, ma ci ha provato. Anche questo è un ulteriore  legame che unisce questo evento espositivo a mio padre». La mostra nasce dalla scoperta di un nucleo di venticinque opere che Gianni Maimeri (1884-1951) dipinse fra il 1906 e 1910 rinchiudendosi fra le gole dell’Orrido di Cunardo. Sono dipinti mai esposti al pubblico e per la prima volta visibili nel loro insieme. Sulla parete opposta della grande sala, è allestito un estratto dal ciclo “Gypsoteca” di Agostino Iacurci: una ricerca di oggetti e simboli della memoria popolare che filtra e plasma gli elementi di classicità reinventandoli con uno spirito Pop di echi disneyani.
Dalle finestre del Circolo, appare in giardino il non finito abbandonato ovvero i detriti di alcune importanti sculture realizzate presso la Fonderia Artistica Battaglia, storica officina del bronzo dalla quale sono passati i più celebri scultori italiani del ventesimo secolo. Infine, un grande tappeto blu, simbolo della cascata, “sgorga” dalla scala barocca del Circolo e si riversa sulla contrada, invadendola. Al centro dell’atrio, uno smisurato orecchio giallo, opera di Agostino Iacurci, è un simbolo metafisico, in ascolto degli echi dell’Orrido.
  

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