2019-07-21

NEL I SEMESTRE 2019 CALANO DEL -6,4% LE RICHIESTE DI VALUTAZIONE E RIVALUTAZIONE DEI CREDITI PRESENTATE DALLE IMPRESE LOMBARDE

Si contrae anche l’importo medio richiesto in Regione, che si attesta a 71.724 Euro.
Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF.

Bologna, 19 luglio 2019– Dalle elaborazioni effettuate sul patrimonio informativo di EURISC - il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF - emerge un quadro non confortante relativamente all’andamento delle richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane. Nello specifico, dopo un 2018 che si era concluso in crescita grazie alla performance positiva all’ultimo trimestre (che aveva fatto segnare un +4,1%), i dati relativi ai primi 6 mesi dell’anno in corso evidenziano una inversione di tendenza che si concretizza in un calo del -3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a cui si accompagna anche una flessione dell’importo medio richiesto(-1,2%). 

A determinare questa dinamica involutiva può aver contribuito l’incertezza del quadro macroeconomico generale e il peggioramento degli indicatori di fiducia, con le imprese italiane orientate ad adottare un approccio più attendista in questa prima metà d’anno.
La situazione in Lombardia
Nel complesso, le dinamiche rilevate a livello locale potrebbero essere influenzate da molteplici fattori, che non sono stati oggetto di approfondimento nello studio.
In Regione si osserva un andamento abbastanza disomogeneo, che spazia da una variazione pesantemente negativa che si registra a Cremona, Pavia e Mantova, rispettivamente pari a -14,2%, -13,5% e -11,7%, alla robusta crescita della provincia di Sondrio, che fa segnare una crescita elevata, pari a +13,5%. Nel semestre di osservazione a Milano la flessione è risultata pari a -3,0%.
Province
Variazione % interrogazioni
(I semestre 2019 su I semestre 2018)
BERGAMO
-5,6%
BRESCIA
-6,4%
COMO
-5,1%
CREMONA
-14,2%
LECCO
-4,1%
LODI
-8,3%
MANTOVA
-11,7%
MILANO
-3,0%
MONZA E BRIANZA
-8,7%
PAVIA
-13,5%
SONDRIO
+13,5%
VARESE
-10,9%
TOT. LOMBARDIA
-6,4%
TOT. ITALIA
-3,9%
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Il valore più elevato si registra a Brescia, con 125.055 Euro, seguita a distanza daBergamo, con 75.406 Euro, e da Milano, con 71.220 Euro.
Province
Importo Medio (in euro)
2019
BERGAMO
 75.406 € 
BRESCIA
 125.055 € 
COMO
 49.781 € 
CREMONA
 55.377 € 
LECCO
 68.639 € 
LODI
 45.467 € 
MANTOVA
 67.390 € 
MILANO
 71.220 € 
MONZA E BRIANZA
 56.890 € 
PAVIA
 41.079 € 
SONDRIO
 50.780 € 
VARESE
 50.665 € 
TOT. LOMBARDIA
 71.724 €
TOT. ITALIA
64.833 €
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
In questa prima metà dell’anno si evidenzia un rallentamento pressoché generalizzato delle richieste di valutazione e rivalutazione degli affidamenti presentate dalle imprese lombarde. Sull’inversione di tendenza rispetto ai trimestri precedenti pesa anche l’incertezza sull’evoluzione del quadro macroeconomico, che potrebbe aver indotto le imprese, soprattutto quelle di piccola e media dimensione, ad adottare un atteggiamento attendista e a rinviare gli investimenti a momenti più favorevoli” - commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF.
“Sul fronte dell’offerta va sottolineato come il mercato del credito alle imprese stia vivendo una fase di forte cambiamento, accelerata dall’avvento di nuove normative e nuove tecnologie guidate da logiche di Big Data e Machine Learning. Nello specifico, si sta assistendonon solo a una innovazione nei processi di valutazione del merito di creditizio, ma anche alla ridefinizione della relazione tra imprese e aziende di credito, in uno scenario sempre più competitivo. In questo contesto, l’affermarsi dei paradigmi dell’Open Banking, con la diffusione di soluzioni Business Financial Management (BFM), consentirà alle aziende di credito di raggiungere le imprese in real-time e di comporre nuove offerte a valore aggiunto, ad esempio soluzioni per la gestione del credito commerciale o l’anticipo fatture” – conclude Capecchi.

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