2019-06-16

CI SIAMO. SCHERMAGLIE PER L’ELEZIONI COMUNALI 2020 DI LECCO

ENRICO MAGNI - Ci siamo. Si sono gettate le prime esche per veder chi abbocca. Sono iniziati i primi tenui vagiti per le future elezioni comunali del Comune di Lecco. Andiamo per ordine.
Il primo a gettare la pastura è stato l'Assessore esterno Riccardo Mariani proponendo, come futuro candidato Sindaco, Simona Piazza; indirettamente, in modo sibillino si è autocandidato, usando la solita e ricorrente formula:” sono a disposizione”. 

Pochi giorni dopo, il tempo di un sospiro, non poteva che farsi vivo il pimpante Corrado Valsecchi che, avendo una visione di Sé un poco trofica, ormai da anni è pronto per combattere con la sua lista civica la battaglia come candidato Sindaco.  
Appello per Lecco, nel 2015, prese 1312 voti di lista e Valsecchi 138 preferenze. Non molti per uno che crede di avere tutte le carte in regola e un consenso personale alto da sentirsi l'unico pronto a conquistare le mura del borgo. Ci sono stati molti altri candidati che presero il triplo di consensi personali più di lui.
La cosa politicamente più stucchevole e urticante del sergente maggiore Corrado Valsecchi è stata l'apertura al centrodestra nelle persone del Consigliere Regionale Mauro Piazza e Daniele Nava affermando che però si rifiuta di allearsi con la destra estrema e i fascisti. E' disdicevole  per due motivi: il primo riguarda lui che rimuove la sua provenienza politica dal PCI (è stato l'ultimo segretario del PCI a Lecco e, forse, è grazie al partito che è diventato “Manager”); dimentica che Daniele Nava proviene proprio dal Movimento Sociale. Usando le vecchie topologie politiche Lui si porrebbe al centro tra centrosinistra e centrodestra. E' come se dicesse: “insomma basta essere delle brave persone centriste, con qualche competenza, per amministrare la città, non c'è nessuna differenza. Gli altri, gli estremisti di destra, di sinistra, di 5Stelle, non contano niente”.
Il giorno dopo, l'amico di Corrado Valsecchi, Mauro Piazza, dall'alto della sua funzione capovolge la frittata e invita Valsecchi a schierarsi con il centrodestra; loro non intendono spartire la torta con il centrosinistra. Per Piazza la topologia è quella di un centrodestra alleato con la Lega Salvini con dei distinguo.
Non si fa attendere la risposta del commissario della Lega Stefano Parolari, cresciuto a latte e biscotti con il fazzoletto verde sul collo: tutte le mattine dedica un pensiero votivo al Sant Salvini. Afferma che la Lega può andare al voto anche da sola e propone, senza nessun tentennamento, la candidatura a sindaco di uno della Lega Salvini. Dopo qualche giorno interviene Antonello Formenti, Consigliere Regionale della Lega, che avvisa il commissario di essere troppo precipitoso e salviniano. 
L'ultima uscita è stata quella del segretario cittadino di Lecco del Pd, Alfredo Marelli, che tiene aperte tutte le possibilità, anche quella delle primarie. La cosa politicamente ambigua del segretario cittadino del Pd (è come se non avesse presente il quadro generale dello stesso partito a livello nazionale) è l'affermazione ambigua in cui farebbe intendere di essere disponibile ad accogliere tutti coloro che condividono certe idee: non si sa bene quali. 
La prima cosa che il segretario del Pd dovrebbe chiarire è che tutte le candidature dovranno essere sottoposte ad una seria e partecipata lotta per le primarie. La seconda cosa è di ringraziare tutti gli assessori per il lavoro svolto ma rimandarli in panchina; come direbbe Bartali :” ...e certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca”. 
Bisogna ripartire da capo, con una nuova squadra. Questi anni per il Pd sono stati anni di incertezza, di indefinitezza. Lo stesso Pd cittadino non è stato in grado di costruire una mappa per il futuro della città.
Non certo meglio è il centrodestra con le sue spaccature e personalismi esasperati ed esasperanti: all'infuri delle solite ritualità ostative poco di nuovo. 
Così anche la Lega Salvini è un cappello tutto da scoprire, come nel libro, 'L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello', del famoso neurologo Oliver Sack: che dietro a quel 34% ci sia dell'altro?

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