2019-05-02

OMAGGIO A CARLO MAURI (1930-1982)

Renato Frigerio - Trentasette anni fa, a fine maggio del 1982, Carlo Mauri, detto “Bigio”, moriva nella sua Lecco ed adesso ricordare questo nostro conterraneo per la sua notevole e brillante attività alpinistica di conquista e di ricerca, per i racconti e i libri che ha scritto, per le immagini che ha girato e ci ha mostrato, ci pare un atto doveroso, al di là del merito di aver dato concreta forma espressiva e reso possibile l’introduzione in Italia del metodo Ilizarov.

“Bigio” nei suoi anni di vita ha sperimentato l’avventura e l’esplorazione in tutte le sue declinazioni: dalla montagna alla navigazione, dalla natura all’uomo. 
Carlo Mauri per la sua poliedrica attività ha ottenuto ambiti riconoscimenti in campo internazionale e per tutti citiamo, per l’aspetto alpinistico, quando aveva vent’anni soltanto l’accoglimento del Club Alpino Accademico Italiano e poi il diritto di fregiarsi del distintivo del G.H.M., gruppo èlitario fondato nel 1919 in Francia, al quale appartengono i migliori scalatori francesi, ma che non è riservato soltanto agli alpinisti di nazionalità transalpina. 
Così, come lui, infatti a far parte della ristretta cerchia di italiani, sono solo altri cinque i lecchesi ammessi: Gigi Alippi, Riccardo Cassin, Casimiro Ferrari, Giuseppe Lafranconi e Romano Perego. 
Oltre alla forte esperienza maturata nel corso delle sue innumerevoli scalate e dei suoi emozionanti viaggi in ogni continente, Carlo Mauri, ha dato un’impronta inconfondibile e tutta particolare alle sue conferenze illustrate con proiezioni, ai suoi film ambientati fra ghiacci e pareti rocciose e a carattere etnografico e naturalistico. 
Sono passati gli anni, un’eternità, ma il ricordo di Carlo Mauri è più vivo che mai: un uomo dalla sensibilità infinita, che con i suoi racconti apre la mente e offre nuove prospettive di riflessione. 
Di Carlo Mauri, uno dei personaggi eccellenti e tra i più importanti ed illustri dell’alpinismo italiano e non solo, qui a parte in allegato, Vi trasmetto, in ordine cronologico, la biografia in cifre, al fine di agevolare qualsiasi Vostro interessamento di riferimento. 


CONSIDERAZIONI E SENSAZIONI GENERALI A MARGINE



Per noi lecchesi andare in montagna fa parte della nostra vita, praticando consapevolmente o meno l’alpinismo, con l’idea di fondo di applicare la teoria del divertimento. 
Nel caso dell’alternarsi delle generazioni, con inclusi talenti tra i più noti della nostra tradizione che unisce un’istituzione come Riccardo Cassin a Carlo Mauri, Casimiro Ferrari, Marco Anghileri, ci sono imprese che testimoniano una passione che non conosce confini, conquiste che sono una sfida a se stessi, exploit che obbligano ad andare oltre i propri limiti. 
L’alpinismo ha sempre avuto mille anime. Ed ora a proposito del prolifico alpinismo lecchese poi non disperiamo… attendiamo con pazienza. Lasciamo al tempo le cose.
D’altra parte, questo vale pure per l’alpinismo, in quanto l’evoluzione umana è un processo di conoscenza che assume anche il cambiamento di orizzonti e di valori che l’umanità ha man mano proposto a se stessa. 
Per noi lecchesi si deve comprenderne l’importanza e dare il dovuto spazio alla nostra tradizione alpinistica maturata nel tempo con la consapevolezza che il bene culturale può vivere solo se è vivacemente inserito in un tessuto sociale. Altrimenti viene bloccato, dimenticato, spento. Stiamo vivendo nell’epoca digitale. Per cui il nostro patrimonio culturale si deve aprire a nuove forme di comunicazione. Viviamo in un mondo globalizzato. Dobbiamo stimolare in tutti l’interesse per la conoscenza della nostra storia alpinistica. 
Negli irripetibili anni Trenta alpinisti straordinari sono stati autentici capiscuola di alpinismo, fino ad entrare nella memoria collettiva con il nome di “grignaioli”, quali alpinisti formati sugli itinerari di roccia dei “paracarri della Grigna”. 
Da quell’epoca la realtà prende forma e continua la sua proficua espressione, con personaggi fenomenali, grandi protagonisti di primati ed avventure che ci hanno regalato pagine da raccontare. 
L’alpinismo è cultura e come tale soggetto di storia. I lecchesi, da sempre, seguono con piacere ed attenzione l’alpinismo anche e soprattutto perché assieme alla passione accende la cultura e l’economia della loro città. 
Senza poi voler considerare che andare in montagna aiuta a star bene, a disintossicarsi dai problemi quotidiani e scaricare la tensione. 


CARLO MAURI IN CIFRE
Le date della sua vita e del suo ricordo

a cura di Renato Frigerio 



1930   Nasce a Lecco il 25 marzo nel rione di Rancio. 

1946   Lo troviamo tra i fondatori del Gruppo Ragni della Grignetta.

1947   Via nuova in Grignetta sulla parete Sudovest del Torrione Magnaghi 
            meridionale, con Duilio Berera; 
            Via nuova in Grignetta sullo spigolo Estnordest del Torrione Magnaghi, 
            con Duilio Berera;
            Via nuova in Ticino, Prealpi Luganesi, Svizzera, ai Denti della Vecchia
sul Sasso Palazzi, parete Ovest, con Duilio Berera;
Via nuova in Dolomiti ai Cadini di Misurina sulla Torre del Diavolo, 
spigolo Sudest, con Riccardo Cassin;
Seconda ripetizione, in Dolomiti, alla Piccolissima di Lavaredo, parete Est, 
via Cassin, con Duilio Berera.

1949   Via nuova sullo Zuccone Campelli, parete Nordovest, difficoltà 4° e 5° grado, 
            con Luigi Castagna;
            Seconda ripetizione al Pizzo Badile sulla parete Nordest, via Cassin, in 19 ore, 
            con Luigi Castagna. 

1950   Seconda ripetizione al Pizzo Cengalo, spigolo Nord, in 13 ore, 
            con Riccardo Cassin, Arnaldo Tizzoni e Felice “Pio” Aldeghi; 
            Terza ripetizione al Monte Bianco sull’Aiguille Noire de Peutèrey, parete Ovest, 
            via Ratti-Vitali, in giornata, con Riccardo Cassin;
            Ammissione al CAAI – Club Alpino Accademico Italiano. 

1953   Via nuova alla Punta Sudest dei Pizzi Gemelli, con Claudio Corti e Guido Fiorelli; 
            Via nuova al Pizzo Cengalo, parete Estsudest, con Claudio Corti;
            Via nuova in Val Torrone sullo spigolo Sud della Punta Chiara, quota 2951, 
            con Giovanni Ratti;
            Prima invernale alla Cima Ovest di Lavaredo sulla parete Nord, in 3 giorni, 
            con Walter Bonatti;
            Seconda invernale alla Cima Grande di Lavaredo sulla parete Nord, via Comici, 
            con Walter Bonatti. 

1955   Prima invernale al Breithorn occidentale sulla parete Nord, con Enrico Peyronel;
            Via nuova alla Punta Torelli sullo spigolo Sudsudest, via diretta, con Giulio Fiorelli. 

1956   Spedizione al Monte Sarmiento nella Terra del Fuoco, Ande Patagoniche, 
guidata da Padre Alberto Maria De Agostini. 
Carlo Mauri in vetta con Clemente “Guerèt”  Maffei; 
            Prima ripetizione al Monte Bianco sul Petit Dru, pilastro Sudovest, via Bonatti, 
            con Cesare Giudici, Dino Piazza e Giorgio Redaelli. 



1957   Nozze con Ginetta Aldè;  
            Nascita di Luca. 

1958   Spedizione in Patagonia. Tentativo al Cerro Torre dal versante Ovest, concluso a 350/400m dalla vetta. Salita al Cerro Moreno. Traversata verso Sud dal Cerro Adela Central al Cerro Adela Sur, Cerro Nato, Cerro Doblado, Cerro Grande, Cerro Luca. Conquista del Cerro Moreno,  del Cerro Adela Central e del Cerro Luca, 
con Walter Bonatti;
            Spedizione nazionale del CAI in Karakorum al Gasherbrum IV di 7925m 
dal versante Sudovest e cresta Nordest. Capo spedizione Riccardo Cassin. 
In vetta Carlo Mauri con Walter Bonatti.

1959   Prima invernale al Monte Bianco sul Dente del Gigante, parete Sud, 
con Andrea Oggioni e Roberto Gallieni;  
Prima solitaria sulla via Poire, parete della Brenva, che sale diretta alla cima 
del Monte Bianco di Courmayeur.  
            Ammissione al GHM, Groupe de Haute Montagne;
            Nascita di Anna. 

1960   Spedizione in Congo alla Punta Alessandra sul Ruwenzori, 
            direttissima parete Ovest, con Piero Ghiglione e Bruno Ferrario;
            Spedizione in Groenlandia con salita al Monte Perserajog e alla Cima Quilertinguit 
            Tunuliat, con Piero Ghiglione e Giorgio Gualco;
Via nuova al Monte Disgrazia, parete Nord, direttissima, 
con Dino Piazza, Riccardo Aldè e Bruno Ferrario. 

1961   Grave incidente sciistico a Courmayeur, sulle piste dello Chècrouit in Val Veny. 

1963   Nascita di Francesca. 

1964   Nascita di Paolo; 
            Riprende faticosamente l’attività al Monte Bianco sulla Sud del Dente del Gigante
            e all’Aiguille du Midi.

1965   Sale la parete Nord del Lyskamm 
con Gigi Alippi, Pino Panzeri, Jafet Rescalli e Josve Aiazzi;
            Sale il Pilastro della via Costantini-Apollonio alla Tofana di Ròzes 
con Cesare Giudici; 
            Nascita di Maria;
            Nomina a Cavaliere della Repubblica Italiana. 

1966   Spedizione al Monte Buckland nella Terra del Fuoco con Casimiro Ferrari, 
            Gigi Alippi, Cesare Giudici, Guido Machetto e Giuseppe Pirovano: tutti in vetta;
            Spedizione al Nevado Uruasharaju sulle Ande Peruviane nella Cordillera Blanca. 
            In vetta dal versante Sud Carlo Mauri e Domingos Giobbi;
            Esplorazione in Amazzonia lungo il Rio delle Amazzoni e il Rio Namundà 
            con Padre Augusto Gianola; 
            Importante servizio per la TV Svizzera del Canton Ticino in 12 puntate. 



1967   Esplorazione in Australia nel deserto tra gli aborigeni; 
            Ascensione dell’Ayers Rock con Adalberto Frigerio; 
            Ascensione al Monte Wilhelm in Nuova Guinea con Adalberto Frigerio;
            Ascensione al Monte Ruapehu e al Monte Rolleston in Nuova Zelanda 
            con Sir Edmund Percival Hillary. 

1968   Spedizione alla Base Scott nell’Isola di Ross in Antartide con 5 alpinisti neozelandesi. Salita al Monte Erebus, seconda ascensione italiana. 
Prima assoluta al Monte Terra Nova; 
            Via nuova in Grignetta sulla Mongolfiera, parete Sudest, via CAI Belledo, 
            con Pino Negri, Casimiro Ferrari e Guerrino Cariboni; 
            Via nuova al Monte Bianco sul Grand Capucin, parete Est, direttissima dei Ragni, con Pino Negri, Aldo Anghileri, Casimiro Ferrari e Guerrino Cariboni; 
            Spedizione biologica per censimento orsi bianchi all’Artide, Polo Nord. 
            Capo spedizione Bruno Vailati;
            Pubblicazione del libro “Antartide” edito da Zanichelli. 

1969   Spedizione scientifico alpinistica nazionale del Club Alpino Italiano all’Antartide, 
            con Mauri capo spedizione. Complessivamente vengono salite 10 vette vergini, 
di cui 4 da Carlo Mauri con Alessio Ollier; 
            Tentativo di attraversamento dell’Oceano Atlantico sulla barca di papiro Ra I 
            con Thor Heyerdahl.  

1970   Spedizione in Patagonia con tentativo al Cerro Torre per il versante Ovest. 
            Carlo Mauri capo spedizione. La cordata Casimiro Ferrari e Piero Ravà giunge a 
            200/250m dalla vetta; 
            Traversata dell’Oceano Atlantico con la Ra II. 

1971   Esplorazione dell’Amazzonia;
            In Tanzania per salire il Kilimangiaro con Franco Busnelli;
            Spedizione alpinistica internazionale all’Everest. Tentativo sulla parete Sudovest. 
            Capo spedizione Norman Dyrenfurth. Carlo Mauri è il cameraman. 

1972   Viaggio sulle orme di Marco Polo, nei territori dell’Asia centrale 
verso le terre del Catai. . 

1974   Regata velica da Sydney a Rio de Janiero attraverso Capo Horn. 
            Comandante Doi Malingri; 
            Primo attacco cardiaco con infarto nel mese di novembre. 

1975   In Asia e negli U.S.A. per produrre un film RAI 
con Giorgio Bertone e Renzino Cosson; 
Pubblicazione del libro “Quando il rischio è vita” edito da La Sorgente. 

1976   Assegnazione del Premio Bancarella Sport al suo volume “Quando il rischio è vita”. 






1977   Traversata dell’Oceano Indiano sulla traccia dei Sumeri 
con la barca di papiro Tigris;
            Vince il Premio “Genziana d’Oro” al Trento Filmfestival internazionale 
            per l’opera sulle Montagne dei Navajos. 

1979   Esplorazione nel gelo estremo della sterminata Siberia, dove si registrano le 
            temperature minime del mondo abitato. 

1980   A Kurgan, nella regione siberiana del Kurganskaya, con degenza di 3 mesi, per intervento operatorio sulla gamba menomata effettuato da Gabril Abramovic Ilizarov;
Ripercorre a cavallo la “Via del sale”, dal Mar Ligure a Ginevra, attraverso le Alpi occidentali.

1981   Sale il Trono di Zeus e la Punta Mitka al Monte Olimpo in Grecia con Aldo Anghileri;
Convegno internazionale di ortopedia a Bellagio, con intervenuti 300 medici specialisti in ortopedia e traumatologia. 

1982   Muore a Lecco il 31 maggio, dopo il ricovero, per l’infarto che lo aveva colpito 
sul tratto finale della ferrata Gamma 1 al Pizzo d’Erna;
            A Lecco viene fondata l’Associazione per lo studio e l’Applicazione 
del Metodo Ilizarov.

1983   Inaugurazione via ferrata Gamma 2 al Resegone a lui dedicata. 
Posa medaglione in marmo delle Alpi Apuane.
            A Longone al Segrino è attivato un Centro di Medicina Riabilitativa 
del Metodo Ilizarov. 

1996   Inizio Concorso nazionale di narrativa di montagna “Premio Carlo Mauri”, 
a cura del gruppo Gamma: si è svolto fino al 2012, per 16 anni consecutivi;
            Posa di un ponte in acciaio intitolato a Carlo Mauri sul tratto finale della via ferrata 
            Gamma 1 al Pizzo d’Erna.

1997   Inaugurazione rifugio Carlo Mauri realizzato a cura di Casimiro Ferrari 
al Lago Viedma in Patagonia;
            Pubblicazione sua biografia “Carlo Mauri, il viaggiatore dei sogni” 
di Franco Rho e Francesca Mauri, edito da Ferrari editore. 

2012   Realizzazione docu-film, biografico, durata 40’, 
“Un viaggiatore ai confini del mondo” 
di Sabrina Bonaiti e Marco Ongania, successivamente presentato 
al 62° Trento Film Festival, edizione 2014. 



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