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| Germana Marini con le pittrici |
di Giovanni Alessi - Il concomitante impazzare del Carnevale per le vie cittadine in occasione del sabato grasso, non ha impedito che la Galleria d’Arte “La Nassa” traboccasse di pubblico, in buona parte costretto a sostare oltre la soglia.
Dopo l’introduzione a cura della gallerista Gabriella Della Bella, espressioni di vivo apprezzamento ha avuto il critico Silvano Valentini, tanto per la qualità delle opere esposte, la tecnica impiegata per eseguire le quali è stata illustrata dalle undici, ispirate artiste, che per il volume di liriche e aforismi della poetessa Germana Marini “Consegniamo ai figli le chiavi della vita”: un’immersione a 360 gradi nella solitudine e nel disorientamento dei moderni giovani, senza sottacere quegli aneliti, speranze e progetti che molti fortunatamente ancora coltivano, nonostante i numerosi fattori che sembrano “remare contro”.
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| Germana Marini accanto al Premio Campiello giovani Mattia Conti. |
Valentini si è quindi soffermato sul delicato ruolo dei genitori e di chi abbia il compito di formazione e di guida, non mai esplicitate, però, trinciando perentori giudizi, tanto invisi ai ragazzi.
Come posto puntualmente in risalto dalla critica, non ha egli pure mancato di evidenziare la prerogativa della Marini di fare della meritoria e vibrata “denuncia sociale”. Recensendo quest’ultima sua fatica letteraria, lo scrittore e saggista Paolo Gulisano ha, infatti, scritto: “Sono testi, dai quali emerge la passione civile dell’autrice e il proprio vivacissimo interesse per l’attualità. Il suo sguardo si posa sui discutibili avvenimenti, trasformandoli in messaggi, così facendo della vera e propria “poesia civile”, un genere che fa della libertà del canto e della musicalità di versi e parole, strumenti per esprimere a chiare lettere le verità scomode. Per non assecondare. Non cedere”.
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