2019-01-26

Piazza (ANCE): “Preoccupa l’andamento dei mutui nel Lecchese. E pesa l’incertezza sul futuro delle agevolazioni per i giovani”

Preoccupano i dati diffusi in questi giorni dal Barometro Crif sull’andamento dei mutui immobiliari in provincia di Lecco nel corso del 2018. Dopo Cremona, infatti, la nostra provincia è quella in cui più forte è la flessione nelle richieste rispetto a tutta la Lombardia. È l’ennesima conferma di un andamento del mercato immobiliare e residenziale in difficoltà, con il quale le nostre imprese sono costrette quotidianamente a misurarsi”.


Ad affermarlo è il presidente di ANCE Lecco Sondrio, Sergio Piazza, che prosegue: “Se è vero che il contesto lombardo, nel suo complesso, è cresciuto dello 0,4% durante lo scorso anno e che, come afferma la ricerca, i valori percentuali espressi sono influenzati dalla diminuzione delle richieste di surroga, sono ben altri i segnali di cui avremmo bisogno per far ripartire il mercato. La nota positiva è rappresentata dall’aumento medio delle richieste del mutuo, fatto registrare nel corso del 2018, lascia intravvedere una maggior dinamicità del mercato e della propensione agli investimenti nel mattone da parte delle famiglie, mentre le previsioni relative ai tassi nel nuovo anno sia per i mutui a rata fissa che per quelli a rata variabile fanno ben sperare per le compravendite dei prossimi mesi”.

Non mancano però altri segnali di preoccupazione, che vengono dalla decisione del Governo, nella Legge di Bilancio 2019, di non stanziare ulteriori risorse per i giovani che intendono richiedere la garanzia dello Stato per la stipula del mutuo: “Il Fondo di garanzia mutuo prima casa, operativo dal 2014, consente ai giovani fino a 35 anni di richiedere un mutuo anche senza garanzie personali, contando sul supporto dello Stato. A tale fondo è possibile attingere per i mutui che riguardano sia l’acquisto dell’abitazione, sia gli interventi di ristrutturazione e miglioramento dell’efficienza energetica della prima casa. Inoltre a questo Fondo, che copre il 50% delle somme richieste per aprire il mutuo, possono accedere, oltre ai giovani, anche le famiglie in difficoltà. Il mancato rifinanziamento rischia di limitare l’accesso di queste fasce di popolazione al mercato dell’acquisto della prima casa o della sua ristrutturazione: un rischio che può avere impatti negativi sia a livello economico che sociale. Ci auguriamo pertanto che il Governo ritorni quanto prima su questa sua decisione, con un intervento ad hoc nei prossimi mesi”.


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