2018-12-09

Umberto Zaccaria e quella sua pittura capace di nutrirsi di luce

Allestite a Vignola due mostre per un omaggio-tributo a un maestro il cui grande merito è quello di aver diffuso l’arte in tutta Italia

di Claudio Redaelli
La sua è stata una vita tutta dedicata all’arte e ora due mostre gli rendono doveroso omaggio. Lui è Umberto Zaccaria, originario di Vignola, affermato pittore e apprezzato organizzatore di numerosi eventi culturali, oltre a essere stato brillante promotore di importanti concorsi.

Il suo grande merito è stato in effetti quello di aver portato e diffuso l’arte in tutta Italia e le due esposizioni allestite da inizio dicembre a Vignola al Salotto di L.A. Muratori - gestito dall’Associazione Amici dell’arte - e alla Galleria Decò guidata da Margherita Franchini gli rendono un tributo tanto efficace quanto meritato.
A riordinare e a selezionare le opere del maestro Zaccaria ha provveduto sua figlia Manuela, a sua volta artista e come il padre innamorata di quelle terre. Un lavoro prezioso, il suo, che ha riguardato anche l’organizzazione di materiali e documenti vari.

“E’ sempre vivo - ha detto e scritto in occasione dell’inaugurazione delle mostre Michele Fuoco - il ricordo dei concorsi di pittura a cui Umberto ha dato vita in tante città, attività coltivata con crescente interesse anche quando si trasferì a Veglie, in Puglia, alternando brevi periodi a Modena”.
“Grande - aggiunge Fuoco - è l’esperienza che, maturata nel contatto con artisti e uomini di cultura, si riflette nella sua pittura, capace di nutrirsi di luce, collocandosi sulle orme degli impressionisti, dei chiaristi lombardi e dei pittori anche modenesi che nel dopoguerra hanno frequentato Burano”.

Sempre a giudizio di Michele Fuoco, “lo sguardo è sulla realtà naturalistica, pure agli esordi, quando Umberto praticava la fotografia. La pittura consente tuttavia una maggiore tensione conoscitiva delle cose. Ecco allora delinearsi un’opera che accoglie le colline modenesi, gli scorci di splendida fioritura del territorio vignolese, le valli del Panaro in una luminescenza soffusa, di valore atmosferico”.

E ancora: “Un paesaggio da godere nella rigogliosa vegetazione, in ciò che di colorato lo connota. Nel tempo la pennellata si fa equilibrata e controllata e l’immagine si arricchisce di tonalità più chiare, in una rappresentazione analiticamente strutturata, dove viti, arbusti e rami conferiscono ritmo e movimento alla scena naturalistica. Si assiste a una fusione di segno e colore per racchiudere un luogo incantato come la terra salentina, gli uliveti su terre rosse, le dune costiere”.
Significative anche le testimonianze dei sindaci di Vignola e Savignano sul Panaro, rispettivamente Simone Pelloni e Germano Caroli, a giudizio dei quali “Umberto Zaccaria ha amato la nostra terra, ne ha tratto ispirazione fissandone i paesaggi sulla tela, avendo ben cura di coglierne la bellezza autentica nel susseguirsi delle stagioni che, di continuo, ne rinnovano l’aspetto”.

“In quegli scorsi - sempre a giudizio dei due primi cittadini - Zaccaria ci ha indicato la nostra ricchezza e il nostro patrimonio, beni da custodire e valorizzare affinché possano continuare ad affascinare coloro i quali si troveranno ad ammirarli”.
“Sentiamo forte questa responsabilità - concludono Pelloni e Caroli - assumendone con piena consapevolezza l’impegno nel suo riconoscente ricordo”.

Nelle foto, una serie di immagini scattate in occasione del vernissage della mostra dedicata al maestro Umberto Zaccaria.

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