2018-12-18

I lettori lecchesi confermano l’affetto per Mauro Corona


Gianfranco Colombo - Il noto scrittore Mauro Corona, ha presentato a Lecco il suo nuovo romanzo “Nel muro” edito da Mondadori. L’appuntamento rientrava nella rassegna Leggermente Off, si è svolto in Sala Ticozzi a Lecco ed è stato organizzato da Assocultura Confcommercio Lecco e dalla libreria Luigi Cattaneo di Lecco. Mauro Corona è stato accolto da un pubblico numerosissimo che ha confermato l’affetto dei lettori lecchesi per questo scrittore.

Al centro della serata c’era il suo nuovo romanzo, un libro che narra una storia terribile con i toni forti che la vicenda richiede. Mauro Corona nelle sue pagine non ha voluto risparmiare nulla al lettore, messo di fronte alla tragedia di un triplice omicidio. Il protagonista è un misogino, che ama la natura più degli esseri umani. Decide per questo di ristrutturare una vecchia baita di montagna per andarci a vivere e allontanarsi dal mondo. Picconando una parete della casa si trova davanti uno spettacolo lugubre: tre corpi femminili morti si trovano mummificati in un’intercapedine nel muro. «Volevo mettere in evidenza  - ha detto lo stesso Corona - che le violenze partono dalla famiglia, da cose che hai visto da bambino, e si manifestano più avanti.
La chiave è l’infanzia, l’educazione. Io mi rendo conto di essere figlio di una determinata cultura, ho saputo gestirla con dolcezza, ma io sono stato istruito alla violenza sulla donna». A partire da tutto questo, lo scrittore racconta il mistero di tre omicidi di fronte ai quali è caduto un silenzio tanto omertoso quanto colpevole. Ed il personaggio principale del romanzo, colui che scoprirà i tre cadaveri mummificati, è una sorta di antieroe negativo nella cui vita non c’è posto per la fiducia negli uomini. «Ho voluto raccontare – ha detto ancora Mauro Corona – il lato oscuro, tenebroso e feroce che si cela in ciascuno di noi. La buona educazione e il buon senso ci consentono di tenerlo a bada, ma quando il lato oscuro vien fuori allora accadono i disastri e le violenze di cui leggiamo ogni giorno. E in questo contesto il posto per la speranza è molto ridotto. Del resto io non sono Liala ed i miei romanzi non finiscono con il “vissero tutti felici e contenti”; la vita non è quella ed io voglio raccontare quello che veramente accade».

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