2018-11-04

Tre cori in concerto nel segno della vittoria. E della pace

A Lecco sabato 3 novembre applaudita esibizione del Coro alpino lecchese, del Coro Fior di monte di Zogno e del Coro Delphum di Dervio

di Claudio Bottagisi
Sono gli anni del primo conflitto mondiale. A Lecco i cittadini interrogano i sacerdoti: “Cosa facciamo?”. La loro risposta è “Preghiamo”.
Da quelle invocazioni nascono il desiderio e il voto di costruire, al termine della guerra, una chiesa da dedicare alla Vergine Maria. E un giorno di fine settembre del 1918 il cardinale Andrea Ferrari, arcivescovo di Milano, colloca la prima pietra di quel Santuario della Vittoria che sarebbe stato consacrato 14 anni dopo (per la precisione il 5 novembre 1932) dal cardinale Ildefonso Schuster. Primo rettore fu monsignor Salvatore Dell’Oro.
Il 4 novembre del ’68 fu inaugurata la campana dei caduti e della pace, che ogni sera alle 19 scandisce i suoi rintocchi a ricordo delle vittime di tutte le guerre e come monito di preghiera. E di pace.
Nella cripta sottostante l’altare sono conservati i resti mortali di oltre 200 caduti: ufficiali e soldati provenienti in gran parte dai cimiteri del fronte della “grande guerra”, ma anche alcune vittime della seconda guerra mondiale e combattenti uccisi nei giorni successivi alla Liberazione, oltre ai caduti lecchesi dei fronti libico e russo.
Nel loro ricordo e nel centenario della fine del primo conflitto mondiale e della posa della prima pietra, la sera di sabato 3 novembre il Santuario lecchese della Vittoria ha ospitato il ventunesimo concerto della vittoria e della pace voluto come ogni anno - a partire dal 1998 - dall’Assoarma di Lecco e coordinato in prima persona da Filippo Di Lelio.
Una serata di voci e di riflessioni, introdotta dall’attuale rettore del Santuario, monsignor Angelo Brizzolari. Una serata alla presenza delle autorità civili e militari della città, impreziosita dai canti del Coro alpino lecchese, del Coro “Fior di monte” di Zogno (in provincia di Bergamo) e del Coro Delphum di Dervio diretti rispettivamente dai maestri Francesco Bussani (subentrato all’indimenticato Francesco Sacchi), Franco Ambrosioni e Gianfranco Algarotti.
Vario e apprezzato il repertorio proposto dalle tre formazioni corali, che hanno eseguito brani della tradizione popolare e alpina, oltre a canti di montagna capaci di divulgare valori, storie e ideali di tempi lontani e tuttavia sempre attuali.
Una serata nel segno del canto corale e una preziosa occasione, per coloro i quali vi hanno preso parte, per fare memoria di pagine significative della storia della terra lecchese.

Nella galleria fotografica di Claudio Bottagisi una serie di immagini del ventunesimo concerto della vittoria e della pace voluto da Assoarma Lecco.

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