2018-11-25

Il “#Disobbediente” Andrea Franzoso in tre scuole lecchesi per raccontare quanto essere onesti sia la “vera rivoluzione”

Lunedì 26 novembre tre incontri a Lecco. A ospitare l’ex funzionario di Ferrovie Nord Milano 
le scuole "Antonietta Nava", "Stoppani" e “Carducci"

In molti l’hanno conosciuto grazie al suo precedente “Il disobbediente” e alle numerose comparse televisive, in cui Andrea Franzoso, ex funzionario dell'internal audit di Ferrovie Nord Milano, ha narrato una vicenda che, nel 2015, l’ha visto denunciare le esagerate spese del presidente di Ferrovie Nord, subendone pesanti conseguenze.
Ora, a distanza di circa un anno dall’uscita di quel libro, Franzoso torna a Lecco per parlare con i più giovani e raccontare un nuovissimo progetto editoriale rivolto proprio a loro: “#Disobbediente! Essere onesti è la vera rivoluzione”, pubblicato da DeAgostini. Una lunga giornata che – grazie alla collaborazione tra l’autore, la Libreria Volante, l’editore e le scuole – lunedì 26 novembre porterà Franzoso in tre diversi istituti scolastici cittadini: a ospitarlo saranno, infatti, sei classi della secondaria di Primo Grado "Antonietta Nava" (alle 8.30), otto terze dell'Istituto "Stoppani" di via Grandi (alle 11) e le due quinte della Primaria "Carducci" di Castello (alle 14).
Tre incontri, quindi, durante i quali Franzoso racconterà la sua storia ai ragazzi, narrando quel bivio dinanzi al quale, talvolta, ci si trova: bisogna parlare anche quando può essere controproducente per sé, oppure è meglio voltarsi dall’altra parte e far finta di non vedere? Lui, nel 2015, la sua scelta decide di farla: segnalare come il suo presidente utilizzi denaro pubblico per i propri interessi. Fra le spese folli un po’ di tutto: materiale porno, viaggi, abiti firmati, poker online, oltre 180 mila euro di multe accumulate da suo figlio con l'auto aziendale, quadri per l'ex presidente della Regione Lombardia, una stampa antica per il comandante dei carabinieri, consulenze a politici amici. Cifre inimmaginabili, di cui il lavoratore decide di parlare in azienda e in seguito, ricevuto un «Lascia stare», alle forze dell’ordine. Una decisione che gli costa il lavoro, ma che è, come recita il titolo del volume, la “vera rivoluzione”, da raccontare, oggi, ai cittadini del futuro.

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