2018-11-02

Frontalieri per la prima volta in calo, in Ticino -4,1%

Per la prima volta in 20 anni il numero dei frontalieri è calato nel terzo trimestre rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. In Ticino la riduzione su base annua raggiunge il 4,1%. A fine settembre lavoravano in Svizzera 312'000 pendolari stranieri, lo 0,8% in meno rispetto all'anno scorso, secondo le cifre dell'Ufficio federale di statistica (UST).
L'ultima volta che si era registrato un calo su base annua fu nel quarto trimestre del 1998 (-0,7%). Rispetto al trimestre precedente la riduzione è dello 0,9%. In Ticino sono stati registrati 2705 lavoratori pendolari in meno su base annua a fine settembre (-4,1%). La riduzione ha toccato tutti e tre i settori economici: 29 persone in meno nel settore primario, 869 nell'industria e nella costruzione e 1807 nel terziario. Rispetto al trimestre precedente i frontalieri sono diminuiti di 1012 persone, con una riduzione dell'1,6%. Il calo trimestrale nel cantone è il quinto consecutivo, dopo che nel secondo trimestre 2017 si era registrato un nuovo record di 66'046 lavoratori d'oltrefrontiera. I dati del Ticino hanno contribuito a determinare il calo a livello nazionale. Il cantone a sud delle Alpi infatti, assieme alla Svizzera del nord-ovest, è l'unica grande regione in cui si è registrata una diminuzione di frontalieri. Nella regione del Lemano il numero di pendolari stranieri è rimasto stabile su un anno mentre in tutte le altre è aumentato. In termini assoluti la regione con il maggior numero di frontalieri si registra nelle regione del Lemano (114'832), seguita dalla Svizzera del nord-ovest (69'497) e dal Ticino (63'144). 

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