2018-10-09

Made in Italy: il contributo dell'immagine paese sull'economia non corre più

Dopo l'exploit dello scorso anno, in cui l'impatto dell'immagine italiana sull'economia del paese aveva raggiunto la crescita record del 33%, quest'anno il valore economico del brand Italia smette di correre e si allinea a Francia, Canada e Corea. Meno bene Giappone e India che crescono solo del 5%, consentendo così al brand Italia di raggiungere l'8° posto. Crescita a due cifre per USA, Cina, Germania e UK.


Da quanto emerge dai dati rilevati nella primavera di quest'anno, le politiche che influenzano l'immagine paese condotte negli anni passati hanno consentito al brand Italia di raggiungere un valore economico coerente con il PIL. Infatti sia nella Brand Finance Nation Brands 2018, con i paesi ordinati per valore del brand nazione, sia nella classifica del FMI, con i paesi ordinati per PIL, ora l'Italia si trova all'8° posto. Si tratta di una posizione coerente perchè il brand value delle nazioni è una quota delle prospettive di PIL. quindi se il valore del brand Italia fosse stato più in alto nella classifica, avremmo potuto dire che l'immagine paese è migliore della realtà e viceversa. La percentuale che viene applicata sulle prospettive di PIL tiene conto di 31 indicatori per stimare l'attrattività del Made in Italy. Gli indicatori includono anche il doing business, il turismo, la qualità della vita, l'etica ecc.

L'immagine paese è una variabile che si aggiunge all'immagine della singola marca o del singolo prodotto. Il valore dei brand nazione viene calcolata in maniera sintetica da Brand Finance tenendo conto dell'impatto solo per i tre macrosettori: agricoltura, manifattura e servizi.

"Finalmente i dati che raccogliamo annualmente ad aprile indicano che  il contributo dell'immagine Made in Italy all'economia del Belpaese ha raggiunto un valore economico proporzionato al PIL - continua Massimo Pizzo managing director Italia di Brand Finance - dopo aver raggiunto faticosamente il punto zero, cioè l'ottava posizione in classifica, è responsablità dell'attuale governo migliorare, conservare o peggiorare il ranking e quindi l'attrattività del brand Italia".

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