2018-10-09

Lecco, la Cgil alla Marcia della pace Perugia-Assisi

La Cgil di Lecco ha partecipato alla Marcia della pace e della fraternità Perugia-Assisi, con un numerosa delegazione assieme a diverse altre provenienti dal Lecchese. Un evento di considerevole rilievo che ha coinvolto almeno 100.000 persone, in un interminabile serpente colorato che ha unito la città di Aldo Capitini a quella di San Francesco.

La delegazione ben rispecchiava la composizione della marcia, con la presenza di lavoratrici e lavoratori, di esponenti sindacali confederali e di categoria, di pensionati e studenti.
Un gruppo di partecipanti, al termine del percorso, ha raggiunto anche la Rocca sopra Assisi dove si è svolta la parte conclusiva con l’intervento, tra gli altri, di Susanna Camusso. Il segretario generale della Cgil ha ricordato che “servono accoglienza, integrazione e fratellanza”. “Non si può pensare di costruire la pace - ha detto - se non si mette al centro la condizione umana, la condizione delle persone. Non c’è pace, quindi, se non vincono i princìpi dell’accoglienza, dell’integrazione e della fratellanza…”. “Questo vale ancora di più nel nostro Paese, dove - ha aggiunto la Camusso - c’è una ventata che ignora la nostra storia e pensa di risolvere i problemi con un nazionalismo disastroso”.
Solidarietà e fratellanza sono i valori che hanno caratterizzato la giornata, a partire dalla proposta lanciata dall’organizzazione di candidare al Nobel per la pace il “modello Riace, un modello di accoglienza e solidarietà che risponde ai valori cui la marcia si ispira”. 
Appassionato e determinato l’intervento a Santa Maria degli Angeli di padre Alex Zanotelli, il quale ha richiamato la necessità ineludibile del disarmo nucleare e della fine all’esportazione di armi verso Paesi in guerra che non rispettano i diritti fondamentali dell’uomo.

Di grande forza sono i contenuti del manifesto finale della Marcia, che afferma tra l’altro: “Nessuno deve essere lasciato solo! Diciamo basta all’individualismo e alla competizione che ci impediscono di rispondere ai bisogni fondamentali delle persone... Prendiamoci cura di tutti, senza distinzioni, a cominciare dai più vulnerabili. Rimettiamo al centro della nostra comunità, della nostra società le persone, tutte le persone, la loro dignità e i loro diritti umani fondamentali. Costruiamo un argine alla violenza diffusa, al razzismo, alle discriminazioni, al bullismo, alle parole dell’odio. Riaffermiamo il principio universale di uguaglianza e di giustizia. Riaffermiamo il dovere di proteggere ovunque tutte le persone minacciate da violenze, guerre, persecuzioni, sfruttamento e sistematiche violazioni dei diritti umani. Osiamo la fraternità”.

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