2018-10-31

Fauna protetta sotto tiro. Ma chi sono i veri animali?

Sequestrati a Esino Lario mezzi vietati posizionati per la cattura dell’avifauna (18 archetti e due tagliole). Il ruolo fondamentale della Polizia provinciale

(C.Bott.) Sono giorni impegnativi, questi di fine ottobre, per la Polizia provinciale di Lecco sul fronte del contrasto al bracconaggio e alla caccia illegale e del soccorso e recupero di animali feriti per cause correlate all’esercizio venatorio.

Lunedì 29 a Esino Lario, all’interno di un’area privata, gli agenti del nucleo faunistico hanno sequestrato mezzi vietati posizionati per la cattura di avifauna (18 archetti e due tagliole) e alla denuncia penale dell’autore dell’illecito e proprietario dell’immobile.

Questi mezzi provocano la morte lenta e cruenta dell’animale, in quanto le vittime catturate sono costrette a penzolare testa in giù con le zampe fratturate dallo scatto della trappola.
L’utilizzo dell’archetto consente di catturare in modo indiscriminato varie specie di avifauna, ma in particolare è finalizzato al bracconaggio dei pettirossi, come noto specie protetta.

Soltanto pochi giorni prima a Erve un settantenne era stato sorpreso presso un appostamento fisso di caccia dopo aver abbattuto con il fucile una specie non consentita (la turdela), oltre ad aver violato altre disposizioni sulla caccia a carattere amministrativo.

Altri quattro esemplari di rapaci (tra cui un gheppio, una poiana e uno sparviere), tutti soccorsi e recuperati dalla Polizia provinciale per essere curati e trasferiti al Centro recupero animali selvatici di Valpredina, sono stati bersaglio di pallini da caccia, che per fortuna non hanno ferito in modo mortale gli animali.

Tra questi un bellissimo gufo reale, rapace notturno di cui è vietata la caccia in quanto particolarmente protetto dalla direttiva comunitaria sugli uccelli.

E la domanda nasce spontanea: chi sono i veri animali? E ancora: per chi commette simili reati, sono sufficientemente severe le pene previste?


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