2018-09-11

Mandello. Scurria: “In piazza della Repubblica lavori non certo a regola d’arte”

Interrogazione della capogruppo di “Casa Comune” sulle opere di pavimentazione effettuate in centro paese

(C.Bott.) Un’interrogazione sui lavori di pavimentazione effettuati in piazza della Repubblica a Mandello, riaperta nei giorni scorsi al traffico veicolare.
A depositarla presso gli uffici del palazzo municipale è stata questa settimana Grazia Scurria, capogruppo di “Casa Comune per Mandello democratica”, in previsione della seduta di consiglio comunale del prossimo 1° ottobre.

Nell’interrogazione, l’esponente di minoranza solleva dubbi e perplessità sul fatto che i lavori siano stati progettati ed eseguiti “a regola d’arte”. E ne spiega il motivo.
“I canali di scolo - afferma innanzitutto - sono stati realizzati con una pendenza non idonea a far sì che le acque meteoriche finiscano nei tombini. Il numero dei tombini stessi sembra essere inoltre inadeguato proprio alla raccolta delle acque, anche in considerazione del fatto che alcune attività commerciali hanno gli accessi alla stessa quota del piano della strada, fatto aggravato dalla circostanza che la pavimentazione interna degli stessi è addirittura a una quota inferiore”.

“I dossi rallentatori non sono visibili - aggiunge Grazia Scurria - e perciò, oltre a non ottenere l’effetto di rallentare il traffico, possono provocare danni. Gli attraversamenti pedonali risultano a loro volta non particolarmente visibili e i marciapiedi sono stati eliminati nella parte a nord di piazza della Repubblica, con grave pericolo per i pedoni”.
L’interrogazione della capogruppo di “Casa Comune” così prosegue: “La zona 30 è segnalata solo da un minuscolo cartello indicatore che, appunto per dimensioni e per localizzazione, risulta quasi invisibile ai più e comunque non è efficace. Infine l’asfaltatura delle zone limitrofe, richiesta da gran parte della popolazione, è stata inspiegabilmente effettuata sul ponte sul Meria, mentre non è stata realizzata nella parte terminale di via Parodi”.
Da qui la richiesta al sindaco, Riccardo Fasoli, di sapere se l’Amministrazione intenda porre rimedio alle criticità e ai difetti riscontrati e, in quel caso, “in quali modi e in che tempi”.
A margine dell’interrogazione, Grazia Scurria sottolinea che “per essere una “zona 30”, dunque a salvaguardia dei pedoni, ben poche sono le accortezze prese a tutela della mobilità lenta (la “zona 30” è normalmente un’area della rete stradale urbana dove il limite di velocità è di 30 chilometri orari invece dei consueti 50 previsti dal Codice della strada e si trova nei centri abitati, dove appunto vi è promiscuità di pedoni e auto, ndr)”.


“Ricordiamoci - conclude la capogruppo dello schieramento di centrosinistra - che da quella zona passano numerosi bambini e ragazzi diretti alla scuola “Pertini” o provenienti dallo stesso istituto scolastico o dalla media “Volta”, bimbi in carrozzina e nei passeggini e anziani diretti verso il centro del paese e le attività commerciali. Sarebbe quindi opportuno disegnare sull’asfalto strisce pedonali decenti per l’attraversamento da e per via Cesare Battisti”.

1 commento:

  1. Di più;le strisce pedonali di porfido, oggi praticamente invisibili lo saranno ancora di più quando per l'effetto degli pneumatici scompariranno del tutto. Ho qualche dubbio anche sul dislivello del dosso,max 8 cm. Come da regolamento cds e nel senso di via Parodi è facile anche a velocità ridotta toccare il fondo delle vetture. Chi paga i danni se non fosse in regola?

    RispondiElimina