2018-09-16

“L’ARTE DI ESSERE LIBERO” – Voytek Kurtyka – L’alpinista leggendario di Bernardette McDonald

296 pagine – copertina b/n con 2 alette – foto b/n e a colori – formato cm. 15x23 – 
19,80 Euro – Collana “Oltre Confine” – Alpine Studio 




Renato Frigerio - Chi è appena appena informato sulla storia dell’alpinismo, o meglio ancora sui nomi di coloro che l’hanno scritta con le imprese raccontate ogni volta con abbondanza di particolari, non può ignorare l’alpinista polacco, il cui nome è difficile da tenere a mente per l’inconsueta scrittura.
Ma quando la difficoltà è superata dal fatto di trovarcelo scritto sul volume di una pubblicazione, anche Voytek Kurtyka fornisce un richiamo più o meno vago, nonostante le sue impressionanti arrampicate, susseguitesi in particolare da inizio 1970 a fine 1980, siano state oggetto di specifica attenzione sui più quotati mezzi di informazione. La sua esplosiva carriera alpinistica, che ha portato a scrivere di lui perfino “che tra tutti i miti dell’alpinismo nessuno è più leggendario”, viene ora insuperabilmente raccontata da Bernardette McDonald, una scrittrice straordinariamente appassionata e competente, che essendo rimasta a lungo in un contatto confidenziale con lui, solitamente restio alla pubblicità, è riuscita a conoscere perché e come è salito sui più alti livelli dell’alpinismo. Ma un pregio incalcolabile del volume, che non manca di emozionare con avvincenti racconti, è di farci scoprire l’incantevole profondità spirituale di un uomo che nell’alpinismo ha espresso uno stile di vita estremamente puro ed esclusivo. Per questo risulta appropriato con precisa intelligenza lo stesso titolo “L’arte di essere libero”, in forza del quale ci si può avviare alla sua lettura con la certezza di trovare qualcosa di inconsueto, dove uno spirito libero e forte, come quello di Voytek Kurtyka, potrà ispirare anche coloro che qui lo incontrano, sotto questo aspetto, per la prima volta. 
Del resto a promuoverne la lettura si sono esposte già molte e autorevoli recensioni, classificando il libro della McDonald come quello di essere “tra i più attesi libri d’alpinismo del decennio”, e pure come “un’aggiunta importante alla storia e alla letteratura dell’alpinismo”. 

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