2018-09-04

Invito al viaggio Le sculture di ANGELO TENCHIO a Oggiono

SERVIZIO FOTOGRAFICO DI CARLO POZZONI 


Di Luigi Cavadini - Una piccola ma intrigante mostra di Angelo Tenchio, artista comasco scomparso 24 anni fa a soli 51 anni, si inserisce nel lungo cartellone di manifestazioni organizzate dalla città di Oggiono (fino al 29 settembre) per ricordare il 2° Centenario del viaggio di Henry Beyle, scrittore francese noto ai più come Stendhal, proprio nei territori brianzoli in un percorso che toccò Desio, Giussano, Inverigo, Canzo, Laghi del Segrino, di Pusiano e di Annone, infine Oggiono e quindi Lecco.

La rassegna, organizzata dal Circolo culturale dedicato all’artista, è proposta nei cortili di Villa Caccia Dominioni, nel centro della città, e sarà visitabile anche sabato 8 e domenica 9 settembre dalle 10 alle 19.
La piacevolezza del viaggio di Stendhal (che apprezzava della Brianza - ma dell’Italia tutta - allo stesso modo le bellezze della natura e le opere dell’architettura e dell’arte, senza trascurare pietanze e vini) incontra i viaggi di Tenchio che ad Oggiono giunse giovane docente di Educazione artistica lasciando un segno sicuramente profondo nei suoi allievi e che poi negli anni proprio ai viaggi affidò tutto se stesso facendosi contaminare dalle culture più diverse, da quelle dei contadini che lavoravano le colline che si affacciano sul lago di Como, alle culture colte come quelle dei greci e dei romani e di altri  popoli dell’Europa, fino alle popolazioni dell’Africa centrale, il Mali e il Niger in particolare. 
E sull’onda dei viaggi maturarono quelle sculture che figurano in mostra: totem dalle valenze religiose, forme che rimandano a utensili antichi o a costruzioni caratteristiche, cui Tenchio ha dato vita  inglobando nel suo pensiero d’artista la capacità creativa e inventiva dell’uomo, in grado di affrontare ostacoli e avversità con la convinzione di essere capace di andare oltre ogni limite. L’arcaicità di certe opere si sublima nell’eleganza delle forme, ora slanciate, ora che si dispongono a generare muri e azioni umane, ora che si snodano nello spazio come strumenti animati da uno spirito senza tempo che nel tempo trova soluzioni e nuovi modi di fare. Una scultura che a oltre trent’anni dalla sua esecuzione fa ancora gustare la modernità di valori che nascono dalla profondità del pensiero umano del passato per poi farsi portatori di nove visioni e nuovi stimoli per l’occhio, il cuore e la mente.

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