2018-07-13

“Gilardoni raggi X” e Politecnico. Ricerca e innovazione si fanno strada


di Claudio Bottagisi
“L’azienda è gestita bene da sempre, è solida dal punto di vista finanziario e sta ancora crescendo. Abbiamo fatto e faremo ulteriori investimenti, ma ciò che più conta e che oggi tengo particolarmente a evidenziare è il fatto che il nostro investimento più importante sono le risorse umane. E la qualità delle persone paga sempre”.

Marco Taccani Gilardoni, amministratore dell’azienda di apparecchiature radiologiche e nucleari di Mandello, è esplicito. Il nuovo corso della “Gilardoni raggi X” è più che mai avviato e le attese non andranno deluse.

A dargli lo spunto per soffermarsi sul presente e, più ancora, sul futuro dell’azienda leader internazionale nel campo delle strumentazioni radiologiche per la medicina, delle apparecchiature per i controlli di sicurezza e antiterrorismo e per i controlli non distruttivi in vari settori dell’industria, è stata nella giornata di giovedì 12 luglio la presentazione degli elaborati predisposti dagli studenti del corso in Product development design studio 2 della facoltà di Design & Engineering del Politecnico di Milano.

Una collaborazione a 360 gradi proprio tra l’ateneo lombardo e la “Gilardoni raggi X”, da cui sono scaturiti tredici progetti di restyling estetico e funzionale di alcune macchine per il controllo aeroportuale.
La “Gilardoni”, insomma, guarda avanti non soltanto con rinnovati investimenti nella ricerca e nell’innovazione ma anche attraverso i rapporti e un legame sempre più stretto con il mondo dell’università.

Alla presentazione in azienda, oltre appunto all’amministratore della società Marco Taccani Gilardoni, vi erano Riccardo Gatti, docente al Politecnico, e gli studenti (quelli coinvolti nell’iniziativa sono stati una quarantina) che avevano scelto di concentrarsi su un progetto che coinvolgesse apparecchiature utilizzate non esclusivamente  nei controlli aeroportuali ma anche in occasione di importanti eventi quali il G7 o le celebrazioni della Festa della Repubblica, passando per l’ultima edizione del Festival di Sanremo, oltre che in luoghi di importanza strategica o artistica come ad esempio il Senato della Repubblica, il Vaticano e il Museo degli Uffizi.

Lavorando suddivisi in tredici gruppi, gli studenti hanno elaborato proposte per una nuova linea di design, andando verso una revisione degli aspetti ergonomici e funzionali che tenesse in considerazione sia l’utilizzo da parte degli operatori sia i fattori di influenza sulla percezione da parte dei viaggiatori o dei visitatori dei luoghi interessati.
Nello specifico, per alcune giornate gli studenti hanno assistito a una serie di lezioni tenute da esperti della “Gilardoni raggi X”, trasformatisi per l’occasione in “docenti” allo scopo di contribuire alla formazione tecnica dei corsisti, con particolare riguardo all’assemblaggio delle apparecchiature, portando un valore aggiunto significativo al loro percorso di apprendimento.

“Siamo oltremodo soddisfatti di come si è sviluppato il percorso con gli studenti e del rapporto di scambio che si è instaurato con il mondo universitario - spiega Marco Taccani Gilardoni - In particolare abbiamo deciso di premiare quello che, secondo noi, meglio risponde al mandato iniziale con una proposta realmente innovativa e con caratteristiche che lo renderebbero adeguato per una effettiva applicazione”.

“Gilardoni - continua l’amministratore dell’azienda lariana - è una scientific industry che basa la sua crescita sulla ricerca e sullo sviluppo tecnologico e ciò è possibile grazie al nostro team di ingegneri, fisici e chimici incessantemente impegnato per ricercare soluzioni innovative e per mantenere i nostri prodotti a livelli di eccellenza, sempre al passo non soltanto con la rapida evoluzione tecnologica ma altresì con le mutevoli e purtroppo continue minacce in termini di sicurezza”.


“Uno tra i più importanti insegnamenti che ci ha lasciato l’ingegner Arturo Gilardoni, fondatore della nostra azienda - conclude l’amministratore - è l’attitudine a lasciare spazio ai giovani, ai quali lui era convinto andassero trasmessi tutto il sapere e l’esperienza. Così facendo, essi avrebbero certamente saputo dare grandi soddisfazioni. E con la stessa convinzione anche oggi vogliamo continuare a coltivare i giovani talenti e la collaborazione instaurata con il Politecnico, che riguarda anche lo scambio continuativo con il nostro dipartimento di ricerca e sviluppo, va esattamente in questa stessa direzione”.

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