2018-07-30

Addio Anna Speziale, cuore grande e una vita al servizio del prossimo

Era sorella di padre Arturo, missionario del Pime che opera a Nord di Utholi, nel distretto e diocesi di Rajshahi

di Claudio Bottagisi
Un cuore grande e un’esistenza vissuta al servizio del prossimo, in particolare dei più deboli e bisognosi. Così chi l’ha conosciuta (e sono in moltissimi) ricorda oggi Anna Speziale, detta “Anita”, scomparsa lo scorso 21 luglio alla soglia dei 79 anni (li avrebbe compiuti il prossimo 18 agosto) ai Piani di Forcola, in provincia di Sondrio.

Il suo nome si lega a quello di padre Arturo Speziale, missionario del Pime in Bangladesh (opera a Nord di Utholi, nel distretto e diocesi di Rajshahi).
Forte è poi il legame di padre Arturo con Mandello e con i mandellesi. Basti dire che nel febbraio di quest’anno in occasione di una serata tenuta al teatro “San Lorenzo” di via XXIV Maggio da Oscar Ongania e Francesca Castellani, che a un pubblico numeroso e partecipe avevano presentato un avventuroso quanto suggestivo trekking da loro effettuato in Pamir, erano stati raccolti fondi da destinare proprio al missionario di origini valtellinesi.
Mandello non era rimasto insensibile all’appello lanciato appunto da Oscar e Francesca, tanto che la somma raccolta aveva raggiunto i 1.300 euro.
Nei giorni successivi alla serata lo stesso padre Speziale, informato dell’iniziativa e della generosità dei mandellesi, aveva inviato a Ongania una e-mail in cui ringraziava per il gesto di grande generosità. Nella sua missiva il missionario del Pime spiegava tra l’altro di avere un piccolo dispensario omeopatico per le malattie generali curabili con poca spesa.
In marzo, poi, Ongania aveva consegnato il ricavato della serata proprio ad Anna Speziale (nella foto, Oscar con Anna nella sua casa valtellinese). Ora la triste notizia del suo decesso, a cui - per dirla con la significativa testimonianza di padre Arturo, rientrato per l’occasione in Italia - “lei era spiritualmente era preparata per la frequenza quasi quotidiana alla messa e anche perché proprio in quel periodo stava leggendo e meditando due libri: Incontrare Dio in ogni momento di David E. Rosage, ed Essere con Lui di Juan Esquerda Bifet”.
“Ma forse né lei né quelli che Anna aveva incontrato durante la giornata dei 21 luglio - aggiunge il missionario - pensavano che proprio quella notte potesse lasciare questo mondo”.
Da giovane Anna Speziale aveva svolto il tirocinio come infermiera all’ospedale di Bormio, allora gestito e diretto dalle religiose dell’Istituto delle Suore infermiere dell’Addolorata (le suore del Valduce di Como). Poi, fino all’età della pensione, era stata infermiera presso l’ospedale di Morbegno. Aveva prestato servizio per molti anni in Radiologia, quindi nel reparto di Terapia fisica.
“Sia durante il periodo dell’impiego in ospedale sia dopo la pensione - ricorda sempre padre Arturo - Anna ha sempre cercato di servire e di curare vari ammalati nella zona, persone che avevano bisogne di cure continue e ripetute oppure di iniezioni prescritte dai medici”.
“Negli ultimi anni - aggiunge - ha prestato servizio volontario presso la casa di riposo Istituto delle figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza - Casa San Luigi Guanella ad Ardenno, dove assisteva donne anziane non autosufficienti. Per me è stata la più grande benefattrice delle missioni in cui ho servito il popolo di Dio in Bangladesh. Nel 1997 Anna aveva tra l’altro visitato due delle missioni dove ho lavorato. Soprattutto da allora non solo mi inviava i fondi delle adozioni e delle offerte di vari benefattori e benefattrici ma spesso, quando ero… al verde, mi mandava parte della sua busta paga o dei suoi risparmi. Talvolta aiutava anche persone bisognose in loco. E per la nostra famiglia Anna è sempre stata un prezioso punto di riferimento”.
Va detto che la famiglia Speziale era particolarmente numerosa. “A parte tre bimbe e un bimbo morti da piccoli - spiega il missionario - eravamo in 10: quattro sorelle e sei fratelli. Una sorella morta nel 1996 è stata suora tra le Guanelliane, e un fratello, padre Egidio, morto annegato in seguito a un collasso cardiaco nel ’64, era missionario del Pime. E l’elenco di morti improvvise potrebbe continuare. Ma il Signore ci ha benedetti, nonostante quelle che il mondo chiama “disgrazie”. Io penso che questo sia il volere di Dio, che vuol provare con il fuoco  la nostra fede”.
“Il nostro inizio come famiglia è stato di povertà - conclude il missionario - ma una povertà dignitosa, riscattata con il lavoro intenso e con tanti sacrifici, specie durante il secondo conflitto mondiale e negli anni del dopoguerra”.

Nella foto di gruppo la famiglia Speziale in uno scatto di questi ultimi anni. In piedi da sinistra una cugina, Serina Speziale, poi Anna (la quarta delle sorelle) e Lina (terza delle sorelle Speziale), sposata Bianchini, residente ad Ardenno, e padre Arturo. Seduta, la sorella maggiore Anisia, morta nel dicembre 2015.

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