2018-06-02

SCENARIO ECONOMICO DEL TERRITORIO: I DATI DI APRILE TRACCIANO UN QUADRO DOVE PREVALE LA STABILITÀ

Congiuntura stabile per la domanda, mentre attività produttiva e fatturato risultano in decelerazione. Le aspettative però migliorano il quadro
Giulio Sirtori Direttore Confindustria Lecco Sondrio 

I dati dell’Osservatorio rapido sul mese di aprile, realizzato dai Centro Studi diConfindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como, delineano uno scenario segnato in linea generale dalla stabilità degli indicatori rispetto a marzo. Tuttavia, si evidenzia anche una parziale decelerazione della crescita rispetto a quanto esaminato ad inizio anno. Un rallentamento che, sulla base delle aspettative per il prossimo periodo che hanno segno positivo, dovrebbe essere temporaneo.


Gli indicatori associati a domanda, attività produttiva e fatturato risultano infatti prevalentemente orientati alla conservazione dei livelli ma, in caso di variazioni, quelle di diminuzione risultano più diffuse rispetto a quelle di aumento.
Per contro, le aspettative per i prossimi mesi sull’attività e sull’andamento occupazionale rivelano una maggior incidenza di giudizi di crescita rispetto a quelli di riduzione.


La domanda a livello nazionale mostra una lieve contrazione mentre l’export si mantiene più stabile.
L’attività produttiva, che risente parzialmente delle numerose festività del mese di aprile, e il fatturato hanno un andamento coerente con quello della produzione.


Il tasso medio di utilizzo degli impianti si attesta a quota 76,8%, sostanzialmente in linea con quanto indicato nella precedente rilevazione (75,2% in febbraio).
I casi di insolvenza e di ritardo dei pagamenti con l’aumento dei costi delle materie prime, indicati dal 42% del campione e in parte anche dovuti alle tensioni commerciali tra Stati Uniti, Cina, Russia e Unione Europea, continuano a rappresentare fattori di criticità per le imprese.


A ciò si aggiunge anche la visibilità sul portafoglio ordini, che per oltre un terzo delle imprese del campione (36,9%) non supera il mese.
Diffusamente stabili invece i giudizi riguardo le condizioni praticate dagli Istituti dicredito, così come confermato dal 93,4% del campione.

“La situazione del Paese è in una fase notoriamente molto delicata, tuttavia, le imprese hanno aspettative buone per il prossimo periodo, segno che in linea generale i mercati stanno comunque riprendendo, nonostante il quadro tumultuoso anche a livello internazionale - commenta il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva. Come emerso anche in occasione dell’Assemblea nazionale di Confindustria dei giorni scorsi, ci sono alcune priorità che non possono più attendere ed è necessario dare continuità alle riforme e alle misure che hanno dimostrato di funzionare, puntando sulla politica industriale. Così come è fondamentale poter contare su una presenza forte in Europa, oggi più che mai necessaria”.

“I dati riguardanti i livelli occupazionali nelle province di Lecco e Sondrio aiutano a leggere correttamente la congiuntura del nostro territorio - commenta il Direttore Generale dell’Associazione, Giulio Sirtori - ed è importante sottolineare come, nonostante il rallentamento registrato per alcuni indicatori, i giudizi sull’occupazione prefigurino la prosecuzione della fase di ripresa, che sembra aver solo momentaneamente rallentato il proprio ritmo. Visto che le aspettative delle aziende per i prossimi mesi esprimono fiducia, confidiamo di essere su una buona strada, confortati ancora una volta dal vedere che il nostro territorio sa far fronte con forza alle situazioni critiche o di incertezza, continuando a spingere sullo sviluppo”.

GLI ORDINI
L’indicatore associato alla domanda delle imprese dei tre territori risulta prevalentemente stabile per entrambi i mercati di riferimento.
Nel mercato domestico, quasi una realtà su due (47,1%) resta su livelli di ordini comparabili con quelli di marzo, il 23,5% evidenzia invece un aumento e il 29,4% diminuzione. L’export è stabile per il 44,7% del campione, mentre le indicazioni riguardanti la diminuzione (28%) e l’aumento (27,3%) si bilanciano.

Le realtà di Lecco e di Sondrio restituiscono un quadro che poco si discosta da quello complessivo. Per la domanda a livello nazionale, la stabilità è indicata da un’impresa su due (49,2%) ed è rafforzata dal bilanciamento tra i giudizi di rallentamento e crescita (entrambi indicati dal 25% del campione).
Stabili anche le esportazioni nel 39,1% dei casi, mentre l’aumento è segnalato dal 32,6% delle imprese e la diminuzione dal restante 28,3%.

LA PRODUZIONE
L’andamento dell’attività produttiva del campione nel suo complesso è coerente rispetto a quello della domanda, con una prevalenza di indicazioni di stabilità, comunicata dal 55,2% delle imprese.
In caso di variazione prevale la diminuzione, a quota 25,9%, rispetto all’aumento indicato nel 18,9%dei casi.
Le aziende del campione segnalano tuttavia che la diminuzione dell’attività rispetto a marzo è influenzata dalle numerose giornate di chiusura del mese di aprile, in concomitanza con le festività.
La capacità produttiva mediamente impiegata risulta pari al 76,8%, sostanzialmente in linea con quanto rilevato nella precedente edizione dell’osservatorio (75,2% in febbraio). Non risultano particolari differenze tra imprese al di sotto dei 50 occupati e realtà di dimensioni maggiori, così come non si rilevano dati eterogenei a livello settoriale.


Per le imprese lecchesi e sondriesi il quadro è simile.
Per oltre un’azienda su due (56,4%) la produzione risulta stabile rispetto a marzo, per il 20% è in aumento mentre per il 23,6% è in rallentamento. Il tasso medio di utilizzo degli impianti produttivi risulta pari al 74%, ovvero poco al di sotto rispetto a quanto indicato a febbraio (75,2%).


IL FATTURATO

I giudizi relativi alle vendite sono in linea con quelli rilevati per gli indicatori associati a domanda e produzione, sia per le aziende dei tre territori globalmente considerate sia per le sole realtà di Lecco e di Sondrio.
A livello congiunto il fatturato risulta stabile nel 40,6% dei casi, in aumento nel 27% e in diminuzione per il 32,4%.

Le imprese lecchesi e sondriesi segnalano invece stabilità per il 42,1% del campione, aumento per il 21,1% mentre diminuzione per il 36,8%.

LE PREVISIONI
Sul versante previsionale le imprese dei tre territori continuano a segnalare prevalentemente stabilità, così come indicato da oltre i due terzi del campione (67,8%). In caso di variazione, le aspettative sono maggiormente improntate all’aumento (21,1%) rispetto alla diminuzione (11,2%).
Esaminando gli ordini in portafoglio, il 36,9% delle imprese del campione comunica una visibilità inferiore ad un mese; la percentuale sale al 83,2% considerando invece un orizzonte temporale di tre mesi.

Anche i giudizi formulati dalle realtà di Lecco e Sondrio per le prossime settimane si confermano principalmente orientati alla conservazione dei livelli (67,8%), mentre appare più marcata la differenza tra aspettative di crescita, al 23,7%, e di diminuzione, all’8,5%.
La visibilità sugli ordini garantisce un orizzonte di poche settimane, o comunque inferiore ad un mese, per il 37,5% del campione, inferiore al trimestre per il 33,9%, superiore ai tre mesi per il restante 28,5%.
LE MATERIE PRIME
Restano le criticità sul fronte dell’approvvigionamento delle materie prime. Nonostante sia stata registrata stabilità per il 57,3% del campione, il 42% delle imprese di Lecco, Sondrio e Como ha indicato infatti di aver dovuto far fronte ad aumenti del prezzo delle commodities, mentre la diminuzione dei listini è stata segnalata solo dallo 0,7% del campione.

Nell’ambito dell’indagine congiunturale è stato anche chiesto alle aziende di esprimere un giudizio circa le ripercussioni che le recenti tensioni commerciali tra Stati Uniti, Unione Europea, Russia e Cina potrebbero generare.
Il 51% del campione ha indicato di ritenere probabili effetti sul proprio settore di appartenenza, mentre la preoccupazione riguardante una possibile escalation generale dei dazi interessa quasi sei realtà su dieci (59,5%).

Il 13,9% del campione ha infine segnalato che alcune tipologie di materie prime di rilevante importanza per la propria attività hanno subito rincari nelle ultime settimane, a causa di politiche protezionistiche. Tra le commodities principalmente citate rientrano metalli (alluminio, acciaio e relative leghe), composti e prodotti chimici per l’industria e fibre tessili.
Lo scenario delineato per le imprese lecchesi e sondriesi risulta pienamente sovrapponibile a quello esaminato a livello congiunto.

LA SOLVIBILITÀ

I fenomeni legati alle situazioni di insolvenza e di ritardo dei pagamenti si confermano un ulteriore elemento di criticità per le realtà dei tre territori, nonostante sia rilevabile una loro riduzione rispetto alla rilevazione precedente.
In aprile, il 38,3% del campione ha dovuto gestire ritardi dei pagamenti o situazioni di insolvenza (era il 40,3% in febbraio). Il quadro, su questo fronte, è stabile per l’82,3%, in miglioramento per il 6,9% e in peggioramento per il restante 10,8% del campione.

Nel caso delle aziende di Lecco e Sondrio i casi di insolvenza e di ritardo dei pagamenti riguardano il 35% del campione (era il 41,8% in febbraio). Rispetto al mese di marzo il fenomeno è rimasto stabile per l’84,6% delle imprese, è migliorato per il 5,1% mentre si è ulteriormente aggravato per il 10,3%.

I RAPPORTI CON GLI ISTITUTI DI CREDITO
Tra le imprese lecchesi, sondriesi e comasche e gli Istituti di credito si rilevano rapporti caratterizzati da condizioni stabili, così come indicato dal 93,4% del campione. In caso di variazione, i giudizi di miglioramento e di peggioramento assumono la stessa entità (3,3%), bilanciandosi.
Nel dettaglio, gli spread e i tassi di interesse sono risultati in crescita per il 4,6% delle imprese mentre le spese e le commissioni bancarie hanno subito un aumento che ha interessato il 9,9% del campione.
Considerando i giudizi formulati dalle imprese riguardo alla propria liquidità aziendale, nel 37,3% dei casi è stata espressa soddisfazione, nel 43,8% una situazione nella norma mentre nel restante 19% un quadro migliorabile.

Lo scenario per le realtà di Lecco e Sondrio conferma quanto esaminato a livello congiunto; le condizioni praticate dagli Istituti di credito risultano diffusamente stabili (94,9%), si rilevano limitati incrementi per spread (3,4% del campione) e per spese e commissioni (12,1%). Per quanto riguarda la liquidità aziendale, la situazione risulta prevalentemente soddisfacente (45%) o nella norma (40%).
L’OCCUPAZIONE

La stabilità è il giudizio che prevale esaminando anche lo scenario occupazionale.
Le aziende dei tre territori globalmente considerati comunicano infatti un mantenimento dei livelli nel 78,4% dei casi, a fronte di indicazioni di aumento (15%) che risultano più diffuse rispetto a quelle di diminuzione (6,5%).
Le previsioni per i prossimi mesi confermano il quadro tracciato e vedono, a fianco di una prevalente quota di stabilità (77,9%), una maggior incidenza delle aspettative di crescita rispetto a quelle di riduzione.
Per quanto riguarda le imprese lecchesi e sondriesi è allo stesso modo rilevabile una diffusa stabilità della forza lavoro rispetto a marzo, così come indicato da oltre i due terzi del campione (68,3%). Si rivela però più accentuata la differenza a favore dei giudizi di crescita (25%) rispetto a quelli di riduzione dell’occupazione (6,7%).
Anche le aspettative per i prossimi mesi si mantengono positive.

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