2018-06-04

Project Rock School ad Abbey Road: “Quante indimenticabili emozioni”


di Claudio Bottagisi
Doveva essere una trasferta indimenticabile e così è stato. Una trasferta a Londra nel “tempio della musica”, dove alcuni tra i più affermati gruppi e cantanti del panorama internazionale hanno registrato i loro album più famosi.

Per un gruppo di allievi della Project Rock School di Mandello l’opportunità era ghiotta: registrare sette brani inediti, oltre a Come together, negli studi di Abbey Road.

Il compito di coordinare l’evento per quanto riguarda la registrazione, il mixaggio e il montaggio dei brani era affidato a Stefano Civetta, il primo sound engineer italiano ad aver lavorato in quegli stessi studi, creati nel 1931 dalla Emi e situati nell’omonima via del quartiere di St. John’s Wood.

A prendere parte al progetto sono stati la cantante diciottenne lecchese Arianna Molinari, la cantante Angela Carminati, 16 anni, residente a Mandello così come il chitarrista Andrea Sirico, 17 anni, il batterista diciottenne Davide Valsecchi e Matteo Marzocchi, 19 anni, chitarrista. Con loro Serena Azzoni, bassista, 14 anni, di Abbadia Lariana.

Facevano parte della trasferta londinese anche gli insegnanti Andrea Castelli, Roberto Invernizzi, Matteo Motto, Federico Bonacina e Aron Corti, oltre a Pietro La Pietra, autore, compositore e chitarrista lecchese, e a Stefano Marzocchi, responsabile delle scuole musicali comunali di Mandello e Olginate.
Dopo le prove suoni iniziali, alunni e docenti si sono recati alla “mensa artisti” dove era in corso il festeggiamento di un compleanno. Stefano Civetta ha dialogato con il festeggiato, lo storico fonico dei Beatles, illustrandogli il progetto della scuola e specificando che il giorno successivo i ragazzi avrebbero registrato la cover dei Beatles Come together.

“L’emozione di entrare nello studio 3 è stata grande - spiega Stefano Marzocchi - Enorme il lavoro di preparazione suoni e per le cantanti trovarsi davanti il microfono di John Lennon  non è stato facile...”. “Ovunque ti giravi - aggiunge - vedevi pezzi di una storia musicale lunga 80 anni! Abbiamo visitato lo studio 1, “cattedrale” della musica mondiale per le tutte le orchestre, dove stava registrando la Filarmonica di Londra. Abbiamo visitato lo studio 2 dei Beatles e di altri grandi artisti e abbiamo toccato lo storico pianoforte di John Lennon. Insomma per tutti noi un’esperienza umana e culturale al limite dell’indescrivibile”.

Sabato 26 maggio era poi il fatidico giorno della registrazione. “Siamo arrivati ad Abbey Road alle 9 e lì i ragazzi hanno iniziato a registrare i tre brani previsti - osserva sempre Marzocchi - E’ stato emozionante assistere alle registrazioni dall’appartamentino storico dei Pink Floyd, soprelevato rispetto alla sala di registrazione 3, così come godersi le registrazioni direttamente allo studio 3 con Stefano Civetta e osservare come lui stesso gestiva il mixer più grande del mondo, con 90 e più canali separati”.
E’ stato proprio il fonico a dialogare con i ragazzi della Project e a tranquillizzarli, cercando di scaricare l’inevitabile tensione.  Da lì in poi, in effetti, è stato tutto fantastico.

“I ragazzi - dice Marzocchi - hanno dato il meglio di sé e sono riusciti a registrare tutti i sette brani e la cover a tempo di record. Sì, sono stati davvero bravi e professionali, grazie indubbiamente anche al grande lavoro di preparazione svolto nei mesi precedenti dai docenti e dagli autori dei brani”.

Tra i primi a complimentarsi con alunni e docenti della Project Rock School sono stati il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli, e l’assessore alla Cultura, Luca Picariello, a loro volta a Londra.
Va specificato che parte del ricavato dalla vendita dei Cd con i brani registrati ad Abbey Road sarà devoluto alla Cooperativa sociale Incontro di Mandello, costituita nel 1986 dal Gruppo amici degli handicappati allo scopo di avviare all’attività lavorativa i soggetti del territorio portatori di handicap.


“Il nostro grazie - conclude Stefano Marzocchi - va a Simone Pirovano di “Mixaglia studio” per le pre-registrazioni in Italia, a tutto lo staff  della Project e all’associazione Chitarfisa che ha collaborato in modo stupendo alla realizzazione di questo ambizioso progetto. Un grazie anche all’associazione no profit “Tre sessanta” per aver collaborato spontaneamente al nostro progetto e a tutte le aziende e alle persone che hanno contribuito economicamente alla realizzazione di questa indimenticabile trasferta e a far sì che il meraviglioso sogno dei nostri ragazzi potesse avverarsi”.

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