2018-06-06

ASSEMBLEA NAZIONALE DI CONFCOMMERCIO A ROMA

Una delegazione di Confcommercio Lecco, guidata dal presidente Antonio Peccati, parteciperà all'assise in programma, domani, giovedì 7 giugno


Il 7 giugno a Roma, presso l'Auditorium della Conciliazione, di via della Conciliazione 4, si terrà l'assemblea generale annuale di Confcommercio Imprese per l'Italia. I lavori avranno inizio alle ore 10.30 con la relazione del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. A chiudere i lavori - a cui parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, della politica, del mondo economico e sindacale, oltre a centinaia di imprenditori provenienti da tutta Italia in rappresentanza del sistema associativo di Confcommercio - sarà il ministro dello Sviluppo Economico, Lavoro e Politiche Sociali, Luigi Di Maio. 

Alla assemblea nazionale 2018 di Confcommercio Imprese per l'Italia parteciperà un'ampia delegazione di Confcommercio Lecco, guidata dal presidente Antonio Peccati e dal direttore Alberto Riva, di cui farà parte tra gli altri anche il presidente del Fondo di Garanzia di Confcommercio Lecco, Peppino Ciresa (che è anche membro del consiglio generale nazionale di Confcommercio)
“Anche quest'anno saremo presenti con un'ampia delegazione all'assemblea nazionale – sottolinea il presidente di Confcommercio Lecco, Antonio Peccati – L'assemblea 2018 cade in un momento particolare per la vita della Nazione, viste le recenti elezioni e l'insediamento di un nuovo Governo. C'è grande attesa per la relazione del presidente Sangalli che, siamo certi, saprà come sempre interpretare al meglio le richieste e i sentimenti dei nostri associati. Dall'incontro annuale di Roma, che rappresenta un momento particolarmente significativo nella vita associativa del sistema di Confcommercio Imprese per l'Italia, ci aspettiamo in particolare una presa di posizione netta che ribadisca ancora una volta che il nuovo Esecutivo deve impegnarsi  a eliminare gli aumenti dell'Iva previsti per il  2019. Altrimenti, se dovesse scattare la clausola di salvaguardia, ci sarebbero effetti catastrofici sui consumi e sui redditi. Occorre invece agire per contenere la spesa pubblica improduttiva e per ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie".







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