2018-05-27

Un nuovo censimento e un piano di tutela e valorizzazione per il Parco di Villa Greppi

È un parco di rilevanza storica e paesaggistica e con i suoi 75 mila metri quadrati si conferma il più esteso fra quelli di proprietà pubblica dell’intera Provincia di Lecco. Caratterizzato da più di 500 fra alberi e arbusti appartenenti a 55 specie diverse, il parco di Villa Greppi, a Monticello Brianza, da un anno è oggetto di un articolato piano di tutela e valorizzazione.
Un progetto che, tra le altre cose, ha visto il Consorzio Brianteo Villa Greppi adottare un nuovo piano di gestione del verde, realizzare un programma di ripiantumazione e rinnovo delle specie arboree deperite, finanziare la ricostruzione di sezioni del parco storico andate perse e attivarsi anche per l’affidamento di un incarico tecnico a un agronomo, così da assicurare una sempre più attenta manutenzione. Di particolare interesse, in un’ottica di questo tipo, il nuovo e aggiornato censimento arboreo (il precedente risale al 1999), condotto tra ottobre 2017 e febbraio 2018 e indispensabile punto di partenza per un’adeguata conoscenza del patrimonio e per una sua migliore gestione. Oltre 450, ad oggi, gli alberi catalogati, alcuni dei quali esemplari secolari di gran valore come, ad esempio, il cedro del Libano posto all'ingresso nord del parco e il leccio a guardia del ponticello di collegamento tra le due parti di parco.

«Tutelare e valorizzare il parco storico di Villa Greppi – spiega Marta Comi, Presidente del Consorzio Brianteo Villa Greppi – significa tutelare il patrimonio della Villa stessa. Villa Greppi non sarebbe la stessa senza il suo parco, il paesaggio non sarebbe il medesimo, per questo ritengo strategico attivare azioni che possano salvaguardare un così straordinario patrimonio naturalistico. Da un anno a questa parte abbiamo concentrato la nostra attenzione sul parco con integrazioni della dotazione di bilancio per gli interventi di manutenzione e cura, ma soprattutto con l'individuazione di una figura specialistica che possa coadiuvare le scelte dell'Amministrazione Consortile, una figura dedicata completamente al parco e alle aree verdi. I primi risultati del lavoro del Dott. Elia Galbusera, incaricato solo un anno fa, sono già concreti e visibili: abbiamo un piano di manutenzione del parco, di potature, di piantumazione e rinnovo delle specie arboree, un censimento completo e aggiornato dell'intero parco. Inoltre – continua – lavoriamo per la valorizzazione del parco anche dal punto di vista della fruizione del pubblico: cito per esempio la prima giornata dell'albero che si è tenuta lo scorso novembre e alla quale hanno partecipato più di 150 persone, il progetto di ripristino del frutteto davanti al granaio, avviato grazie alla preziosa collaborazione con i ragazzi dell'indirizzo florovivaistico della Fondazione Enaip, o la manutenzione del giardino rialzato nel carpineto, che permetterà di ospitare la realizzazione di iniziative aperte al pubblico».

«La principale ricchezza del Parco di Villa Greppi – spiega l’agronomo Galbusera – è certamente costituita dal patrimonio arboreo che custodisce. Ciononostante la mia attività non è rivolta esclusivamente a questo patrimonio, ma anche alla gestione complessiva delle aree verdi (tra le quali abbiamo oltre 30.000 metri quadrati di prati e numerose macchie arbustive ad aiuole) e alla loro manutenzione. Nell'attività di gestione e manutenzione del parco costituisce un punto di forza la scuola di formazione professionale dell'Enaip, che è ospitata all'interno del parco e che se ne prende cura con l'attività dei ragazzi coadiuvati dai professori. Una collaborazione – continua – che ha permesso negli ultimi anni il recupero di svariate aree del parco, come ad esempio la recente ricostruzione del frutteto o la realizzazione di aiuole all'ingresso. Per il futuro prossimo il Consorzio Villa Greppi ha già in programma una serie di attività di integrazione del patrimonio arboreo e arbustivo e di occasioni divulgative e fruitive del parco, di cui la giornata dell'albero dello scorso novembre è stato – conclude – un piacevole e ben riuscito assaggio».

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