2018-05-19

Il Rotary Club Lecco Manzoni affronta il tema: “giornata mondiale della terra”




Al Rotary Club Lecco Manzoni, giovedì 26 aprile, all’Hotel Il Griso, si è celebrata la “Giornata mondiale della terra”, trattando il delicato tema “Lecco, città ecosostenibile”.

L’“Earth Day”, nata in America per un’idea brillante di John Kennedy, realizzata dal senatore Gaylord Nelson il 22 aprile del 1970, oggi conta oltre un miliardo di sostenitoriin tutto il mondo, distribuiti in ben 192 paesi: suo scopo, accrescere la consapevolezza della necessità di salvaguardare il nostro pianeta. Svolge, così, il ruolo di evento educativo ed informativo sulle tante problematiche che affliggono  i nostri habitat naturali, dall’inquinamento di aria, acqua e suolo, alla distruzione degli ecosistemi, alle migliaia di piante e specie animali in via di estinzione, all’esaurimento delle  risorse non rinnovabili, ai ghiacciai in continuo scioglimento, alle catastrofi naturali spesso non casuali. I gruppi ecologisti, in primis, si adoprano per contenere i risvolti negativi della sfrenata attività dell’uomo, proponendo soluzioni che  includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici velenosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.

Una corale di relatori ci ha informato sulle positività e criticità del nostro territorio.
Ha aperto l’incontro il Comune, nelle figure di Ezio Venturini, Assessore ambiente e trasporti, e Corrado Valsecchi, Assessore ai lavori pubblici e al patrimonio.
Ezio Venturini ha rimarcato il costante impegno di tutti i cittadini verso una città sempre più pulita, grazie alla tanto caldeggiata raccolta differenziata e l’aspra lotta per contrastare l’abbandono dei rifiuti; l’aspettativa è quella di poter vivere in una città migliore, all’insegna della salute.
Corrado Valsecchi, dopo aver brevemente rammentato l’impegno del Comune verso interventi di edilizia e sul patrimonio cittadino consoni al naturale habitat lecchese, ha speso due parole per un tema a lui caro, l’amianto killer nella nostra città ed il suo impegno a fianco di chi lotta per questa nobile causa. 

La parola è passata all’autorevole intervento di Antonio ArdizzoiaPrimario Oncologia Ospedale A. Manzoni Lecco, il quale, con la professionalità ed umanità che lo contraddistingue, ci ha coinvolto nel cruciale tema della prevenzione ai tumori. Pochi sono i tumori collegabili a cause scatenanti ben precise: accanto al fumo, portatore di cancro a laringe, faringe, bocca, polmoni, l’esposizione all’amianto è sicuramente responsabile di una rara forma di cancro, il mesotelioma che nasce dal mesotelio, strato di cellule che riveste le cavità sierose del corpo, site netoracenell'addome, nella cavità attorno al cuore e nella membrana che riveste i testicoli. La zona più colpita è il torace, portando all’atrofizzazione deipolmoni, con conseguenti gravissime difficoltà respiratorie che inducono alla morte con estreme sofferenze. Il territorio di Lecco è interessato da altre forme di neoplasie legate a problemi ambientali; sicuramente lo smaltimento dell’amianto è un’esigenza immediata.

“Il mesotelioma è il tumore più frequente della pleura  e rappresenta una neoplasia relativamente poco frequente ma spesso letale. La causa principale del mesotelioma è l’asbesto (amianto) con un intervallo di tempo fra esposizione e diagnosi di mesotelioma di anni (15-25 anni).
E’ più frequente in quelle zone dove, per lo più per motivi professionali, è maggiore l’esposizione alle polveri di amianto. Le polveri di amianto oltre a provocare tumori sono causa di fibrosi polmonare con il quadro tipico della asbestosi.

In provincia di Lecco vengono diagnostica circa 10-12 nuovi casi all’anno di mesotelioma pleurico.
Il mesotelioma pleurico è un tumore molto sintomatico difficilmente curabile. Le armi a disposizione, chirurgia, radioterapia e chemioterapia, hanno raramente finalità curative. Per lo più hanno uno scopo palliativo. Anche i dati sull’efficacia dei cosiddetti nuovi farmaci (farmaci target ed immunoterapia) solo assolutamente preliminari non permettendo l’uso routinario di questi trattamenti.
La aggressività del mesotelioma pleurico, la prognosi spesso infausta e l’alta sintomaticità della malattia giustificano quindi tutti gli sforzi che devono essere fatti in ambito preventivo in particolare nella bonifica dall’amianto stesso.”
A rafforzare la parola in materia, l’associazione Gruppo Aiuto Mesotelioma (GAM), rappresentata dal suo Presidente, Cinzia Manzoni,e da alcuni dei rappresentanti della  Sottocommissione tecnico-scientifica in via di insediamento, Ombretta Fortuna, Architetto all’ambiente, Alberto Invernizzi, Ingegnere civile, Tecnico Comunale, Simone Paramatti, Creatore della Paramatti@Associati. Ne farà parte anche Isabella Vittimberga, Oncologa Ospedale Manzoni  Lecco, esperta, tra l’altro,  in patologie amianto-correlate.
La Presidente del GAM ha spiegato come l’associazione sia nata dall’esigenza delle vittime indirette dell’amianto (lei stessa ha perso l’amato padre) di portare avanti una battaglia in nome proprio di chi ha perso la vita per questo indomabile Killer.  Estesa a chiunque voglia sposare questa giusta lotta, l’associazione è impegnata da due anni a livello provinciale nel processo di sensibilizzazione ed informazione sul rischio amianto, nonché sul sostegno alle vittime ed ai loro familiari, spesso soli in questa battaglia. Il GAM collabora con il mondo istituzionale ed associazionistico, in primis il CNA, Coordinamento Nazionale Amianto, e con gli istituti scolastici del territorio. 
L’intervento dei membri della sottocommissione nascente è stato volto a descrivere i futuri piani di azione in cui investiranno le loro professionalità; puntando sulla costante salvaguardia dell’ambiente nelle progettazioni di strutture e di servizi di architettura ecosostenibili,  alla rimozione dell’amianto e relative procedura da innescare, alla diffusione della conoscenza della tossicità dell’amianto.
Ha chiuso l’intervento sull’amianto Edoardo Bai, Medico ISDE,  ex Direttore Dipartimento Prevenzione ASL e Membro Legambiente, il quale, con passione e profusa esperienza, ci ha parlato dell’allarme amianto sul posto di lavoro, citando la ricca giurisprudenza, purtroppo non sempre univoca, in materia di giustizia per le vittime dell’amianto.
Il 28 aprile, giornata mondiale delle vittime dell’amianto, ogni anno offre l’opportunità di una più approfondita valutazione del problema amianto.

Una piacevole conclusione dell’incontro ci è stata offerta da Paolo Corti, architetto, archeologo, Titolare di Ar.Pa. Ricerche, che, nel rammostrarci in poche parole il lavoro di un archeologo, la continua ricerca, lo scavare per documentare, tutelare e valorizzare ciò che rinviene, necessario iter per conoscere le civiltà e le culture umane del passato e le loro relazioni con l’ambiente circostante, ha riferito che la sua ragguardevole esperienza maturata nel corso degli anni  è testimone di come la generosità primordiale di madre natura sia stata fortemente compressa dai frequenti irriverenti interventi dell’uomo. L’analisi dei ritrovamenti del passati ci rivelano i costanti sbagli dell’uomo a discapito della sua salute e dell’ambiente. Da qui la saggezza di conoscere e custodire il passato per costruire il futuro.
La Presidente del Rotary Club lecco Manzoni, Prof. Avvocato Dottore Commercialista Nicoletta Spagnolo,  con piena soddisfazione ha condiviso il pensiero comune ai tanti partecipanti: “ Èstata una serata veramente interessante, ricca di informazioni e spunti di riflessione sul futuro nostroe della città.” E ha concluso sottolineando come una così viva attenzione, non solo cittadina, ma mondiale,  è l'affermazione della “Green Generation”, che guarda ad un futuro libero dall'energia da combustibili fossili, in favore di fonti rinnovabili, alla responsabilizzazione individuale verso un consumo sostenibile, allo sviluppo di una green economye ad un sistema educativo ispirato alle tematiche ambientali
Questa è una battaglia di cui il Rotary deve farsi carico!

Nessun commento:

Posta un commento