2018-04-28

Si è Spento Salvatore Tarallo Presidente dell’UNICEF lecco


di Enrico Magni
Il Professor Salvatore Tarallo, Preside, Presidente dell'UNICEF di Lecco per anni, Consigliere Comunale di Lecco nelle file del Pci e tra i fondatori della CGIL scuola di Lecco, ci ha lasciato; la. 



malattia silenziosa e tormentosa ci ha rapito del suo sorriso. 
Salvatore Tarallo, per i ruoli e le funzioni che ha svolto, è stato una personalità espressiva per decenni nella città di Lecco e in provincia. E' sempre stato impegnato nel sociale, nella politica del fare. Si sentiva un rappresentante sostanziale di questa Repubblica. Ci credeva. 
La prima volta che l'ho incontrato, nel suo studio di Preside della Scuola Media di Robbiate, aveva dietro di sé la Bandiera del Tricolore: credeva in quella Bandiera. A parte le varie disquisizioni sulle cose dell'essere, del mondo e della politica, era convinto di svolgere una funzione importante per questa Repubblica. 
Lui, siciliano, amante di Pirandello, era affascinato della terricciola di Pescarenico: è stata la sua seconda o forse prima casa. 


In queste due foto, Salvatore Tarallo presidente del comitato UNICEF di Lecco – 3 marzo 2012-, spiega "Il programma 'Città amiche dei bambini', declinazione italiana dell'iniziativa Child-friendly-cities, lanciata dall'UNICEF e dal Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani, è la prima partnership che coinvolge le amministrazioni locali nel sostegno ai diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in un mondo che vede la crescente urbanizzazione delle città".


In quest'altra immagine, del 27 settembre 2010, Salvatore Tarallo, nella sala consiliare della Provincia di Lecco, affronta “il diritto alla famiglia”, “il diritto di nascere in pace”, “il diritto a partecipare al coro” e “il diritto al gioco” ma, soprattutto, “il diritto a essere accolto”: temi organizzati dal comitato provinciale dell’UNICEF “Bambini ambasciatori di pace”.




Ha passato la sua esistenza accanto ai ragazzi, si è sempre interessato all'infanzia, ha sempre pensato di poter recidere quella corda che tiene legati gli ultimi alla catena della disuguaglianza: credeva nelle opportunità, nella funzione forte e formativa della scuola.

Lunedì trenta aprile duemiladiciotto, alle ore dieci e quarantacinque, nella chiesa di Fra Cristofero di Pescarenico, si celebrerà il rito funebre. 



«Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! »

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