2018-03-13

Eco degli abissi, ecco l’opera “poetartistidesign” di Aristide Milani

La presentazione sabato 17 marzo alle 11 nella sala riunioni della Canottieri Lecco


Sabato 17 marzo alle ore 11, in occasione del settantesimo anniversario della gloriosa immersione del batiscafo C3 di Pietro Vassena, la Canottieri Lecco e lo Studio bibliografico “Maitre” presenteranno al pubblico l’opera poetartistidesign “Eco degli abissi” di Aristide Angelo Milani (nella foto).

Si tratta di un rivoluzionario mezzo di ricerca subacquea a funzionamento autonomo fondato sul movimento “saliscendi” dai fondali lacustri e marini.
Capace di rilevare simultaneamente, con assoluta precisione, i valori a livello reale o potenziale delle profondità abissali, dei relativi tempi di percorrenza e dell’effettiva velocità.
Nella sala riunioni della sede della Canottieri Lecco, Aristide Milani commenterà il libro illustrato Sonar book c.v.d., complementare all’opera esposta.
A seguire, nella vicina darsena si svolgerà il varo dell’esemplare “I. 3” della scuderia “Eco degli abissi”.
“Dagli addetti ai lavori - spiega Aristide Milani - questo strumento di ricerca subacquea a funzionamento autonomo potrebbe essere valutato come una rudimentale e poco ortodossa alternativa ai sonar, ma così non è. Il dispositivo, in virtù della propria “velocità relativa” in dotazione unitamente alle zavorre, ha come precipua peculiarità quella di poter operare senza doversi necessariamente de localizzare”.
“Ha infatti la prerogativa - afferma - di rilevare a priori e con matematica certezza i tempi di percorrenza degli spazi abissali consultando semplicemente le “carte batimetriche” accessibili a tutti. Funzione, questa, di cui gli usuali ecoscandagli non possono disporre”.

Milani aggiunge: “Al di là di ciò, l’Eco degli abissi, contrariamente ai classici mezzi di ricerca per il rilevamento delle profondità, ha il pregio di trovare un riscontro anche nel mondo delle arti, oltre che in quello delle tecniche. Le sue caratteristiche tecniche lo rendono in ogni caso utilizzabile su qualsiasi natante, alla stregua di un comune sonar”.

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