2018-03-03

Da dove vengono questi diciottenni che votano?


Enrico Magni
Quando sulla scena sociale si consumano determinati riti come il voto politico, la domanda ricorrente è cosa voteranno i giovani diciottenni per la prima volta. E’ la domanda interrogativa che questa società senescente e conservatrice si pone di fronte a tutto ciò che è fuori dal convenzionale.

Chi sono questi sconosciuti? Da dove vengono ?
I giovani del nuovo millennio nascono quando la globalizzazione ormai si è imposta; siamo di fronte alla generazione della rivoluzione informatica di internet connessa contemporaneamente con il reale e il virtuale, alla generazione attaccata allo smartphone ventiquattro ore su ventiquattro, parte di un sistema sociale multiplo e caleidoscopico fatto di mille colori e arcobaleni che, nel silenzio della propria stanza, cerca di scoprire il proprio Sé mutevole. Lo strumento dello smartphone introduce nel cyberspazio che è altro dalla realtà materiale; le due realtà, parti di uno stesso mondo anche distinte, si scontrano e si coniugano.
L’ambivalenza costituisce la struttura psicologica di base, tanto che il comportamento si manifesta nella modalità schizoide dove un medesimo sentimento o accadimento è vissuto con emozioni differenti in funzione alla mutevolezza della risonanza dell’Io multiplo.
Il mondo virtuale e quello materiale sollecitano - ma solo sul versante del pensiero astratto - emozioni, passioni e pensieri differenti o similari: tutto ciò può causare confusione e fratture con la realtà reale, come raccontano le cronache dei giornali.
I giovani sono dentro il sistema razionale della fisicità, soggetti al dominio della simbiosi protratta che tende a trattenerli e a proteggerli dalle contraddizioni sociali e dal male. L’adulto, il soggetto dominante, cerca di contenere la separazione favorendo l’attaccamento infantilizzante, tuttavia il giovane cerca di rompere questa dinamica involutiva aiutandosi e aggrappandosi al mondo virtuale.
Il processo di separazione del giovane dal soggetto dominante è costellato da una serie di difficoltà, intoppi, ricatti, vincoli, disimpegno, abbandono, incuria, indifferenza, disinteresse, distacco, noncuranza. Il soggetto dominante cerca di controllare la dinamica evolutiva del giovane proponendo una relazione caratterizzata dalla dipendenza; il giovane fugge da questa condizione materiale potenziando e navigando il più possibile nel mondo cyber composto da una realtà libera e non prescrittiva.
L’oggetto cyber controbilancia il registro di realtà, lo ribalta, lo frantuma, lo mette da parte, lo cancella, lo rimuove favorendo relazioni di vicinanza, separazione, distacco nei confronti di chi si incontra: i due registri possono distintamente essere separati oppure scindersi in un’identità multipla.
Il registro della passione, se non è coinvolto nella costruzione di un lessico che lo comprenda, rischia di essere attratto dal richiamo delle sirene. L’escluso - a  differenza degli Argonauti che, aiutati dal musico Orfeo, riescono a evitare il richiamo seducente delle sirene - corre il rischio di essere strappato dalla zattera e cadere nelle acque della seduzione. Il richiamo dell’andare oltre, proveniente dal cyber spazio, attrae a sé il giovane che qui naviga faticando a separarsi dalla realtà del soggetto dominante.
L’andare oltre tende a inibire la dialettica circolare tra realtà, illusione, passione e porta il giovane sul baratro del vuoto dove si trova solo a dover gestire il moltiplicarsi delle sensazioni.
Il soggetto dominante che, con la sua logica inclusiva, si frappone al processo di separazione e individuazione costringe il giovane a confrontarsi con richiami, seduzioni, fughe. La mancanza di un musico dialogante che accompagni il giovane a valutare le richieste provenienti dalla realtà illusionale e passionale, produce il suo sentirsi scaraventato dentro un frammento reale che oscura la complessità. 


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