Enrico Magni
Quando
sulla scena sociale si consumano determinati riti come il voto politico, la
domanda ricorrente è cosa voteranno i giovani diciottenni per la prima volta.
E’ la domanda interrogativa che questa società senescente e conservatrice si
pone di fronte a tutto ciò che è fuori dal convenzionale.
Chi
sono questi sconosciuti? Da dove vengono ?
I
giovani del nuovo millennio nascono quando la globalizzazione ormai si è imposta;
siamo di fronte alla generazione della rivoluzione informatica di internet
connessa contemporaneamente con il reale e il virtuale, alla generazione
attaccata allo smartphone ventiquattro ore su ventiquattro, parte di un sistema
sociale multiplo e caleidoscopico fatto di mille colori e arcobaleni che, nel
silenzio della propria stanza, cerca di scoprire il proprio Sé mutevole. Lo
strumento dello smartphone introduce nel cyberspazio che è altro dalla realtà
materiale; le due realtà, parti di uno stesso mondo anche distinte, si
scontrano e si coniugano.
L’ambivalenza
costituisce la struttura psicologica di base, tanto che il comportamento si
manifesta nella modalità schizoide dove un medesimo sentimento o accadimento è
vissuto con emozioni differenti in funzione alla mutevolezza della risonanza
dell’Io multiplo.
Il
mondo virtuale e quello materiale sollecitano - ma solo sul versante del
pensiero astratto - emozioni, passioni e pensieri differenti o similari: tutto
ciò può causare confusione e fratture con la realtà reale, come raccontano le
cronache dei giornali.
I
giovani sono dentro il sistema razionale della fisicità, soggetti al dominio
della simbiosi protratta che tende a trattenerli e a proteggerli dalle
contraddizioni sociali e dal male. L’adulto, il soggetto dominante, cerca di
contenere la separazione favorendo l’attaccamento infantilizzante, tuttavia il
giovane cerca di rompere questa dinamica involutiva aiutandosi e aggrappandosi
al mondo virtuale.
Il
processo di separazione del giovane dal soggetto dominante è costellato da una
serie di difficoltà, intoppi, ricatti, vincoli, disimpegno, abbandono, incuria,
indifferenza, disinteresse, distacco, noncuranza. Il soggetto dominante cerca
di controllare la dinamica evolutiva del giovane proponendo una relazione
caratterizzata dalla dipendenza; il giovane fugge da questa condizione
materiale potenziando e navigando il più possibile nel mondo cyber composto da
una realtà libera e non prescrittiva.
L’oggetto
cyber controbilancia il registro di realtà, lo ribalta, lo frantuma, lo mette
da parte, lo cancella, lo rimuove favorendo relazioni di vicinanza,
separazione, distacco nei confronti di chi si incontra: i due registri possono
distintamente essere separati oppure scindersi in un’identità multipla.
Il
registro della passione, se non è coinvolto nella costruzione di un lessico che
lo comprenda, rischia di essere attratto dal richiamo delle sirene. L’escluso -
a differenza degli Argonauti che,
aiutati dal musico Orfeo, riescono a evitare il richiamo seducente delle sirene
- corre il rischio di essere strappato dalla zattera e cadere nelle acque della
seduzione. Il richiamo dell’andare oltre, proveniente dal cyber spazio, attrae
a sé il giovane che qui naviga faticando a separarsi dalla realtà del soggetto
dominante.
L’andare
oltre tende a inibire la dialettica circolare tra realtà, illusione, passione e
porta il giovane sul baratro del vuoto dove si trova solo a dover gestire il
moltiplicarsi delle sensazioni.
Il
soggetto dominante che, con la sua logica inclusiva, si frappone al processo di
separazione e individuazione costringe il giovane a confrontarsi con richiami,
seduzioni, fughe. La mancanza di un musico dialogante che accompagni il giovane
a valutare le richieste provenienti dalla realtà illusionale e passionale, produce
il suo sentirsi scaraventato dentro un frammento reale che oscura la
complessità.
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