2018-03-21

CAMBIO DELLA GUARDIA


ENRICO MAGNI
 E’ giunto il cambio di guardia dalla XVII legislatura della Repubblica Italiana in carica dal 15 marzo 2013 alla XVIII con cambio di casacca. I neodeputati eletti nel nuovo parlamento per la prima volta sono il 64%, hanno un’età media di 44 anni per la Camera e 52 per il Senato, il 34& è donna.

La componente storica del socialismo e della socialdemocrazia, i suoi derivati in Italia e in Europa, sta soffrendo pesantemente il passaggio del testimone. L’attuale generazione – la terza dopo la seconda guerra mondale - ha subito un arresto o un fallimento come per le aziende economiche familiari di terza generazione.
La terza via di Anthony Giddens, Tony Blair, Bill Clinton si è chiusa. E’ in atto il boomerang della globalizzazione: riemergono i localismi, le frontiere, i territori, i dazi.
In Europa l'età media dei cittadini è salita, sono calate le nascite, è aumenta l'età della popolazione anziana, è diminuita la popolazione adulta e quella giovanile. 
Negli ultimi cinque anni i flussi migratori in entrata e in uscita in Italia sono stati attivi ma stabili, anche se la percezione deformante induce a vedere un tasso maggiore d’immigrati: ma questa è un'altra storia.
Il risultato è che aumentano i nonni, i nipoti. Tutto questo determina e produce conseguenze geopolitiche nelle rappresentanze politiche e nelle governance dei singoli paesi.
La terza generazione, pur appoggiandosi sul patrimonio ereditato e pur cercando nuove strade, si è staccata dai riferimenti storici senza aggiungere quel plus necessario per incrementare il patrimonio e a differenza della seconda generazione, lo consuma, lo divora velocemente.
Quelli della seconda generazione che sono cresciuti a gomito con il padre fondatore, quando prendono il timone del comando, lo mettono da parte e lo collocano nell'angolo.
Gli stessi, timorosi di fare la stessa fine, fingono di essere padri-amici-fratelli con i figli e giocano una falsa partita che, al posto di favorire un processo di trasformazione del pensiero e di emancipazione, si smarriscono: il padre non è più padre, il figlio non riconoscendosi più come figlio si sostituisce al padre di seconda generazione. Invece, il padre fondatore, essendo stato tradito e messo nell'angolo dal figlio si affida al nipote. I nipoti - fotocopia sbiadita di figlio-padre - senza un’identità storica generazionale, chiedono di essere riconosciuti dai nonni. 
I nonni, per vendicarsi del figlio espropriante e traditore, danno in consegna il proprio patrimonio al nipote, anche se, non sanno chi è, che cosa desidera: l'importante è punire il figlio traditore.
Il nipote è il fantasma del proprio futuro generativo e di sicurezza; i nonni sono convinti che i nipoti sapranno trattarli bene perché sono anziani e sono stati accudenti.
Forse non è un caso che in Europa, ai vertici dei nuovi partiti, ci siano dei giovani trentenni: coloro che uccisero simbolicamente il padre-padrone, sono stati allontanati dal potere da un'alleanza nonni-nipoti.
Il nipote cerca nel vecchio - non nel padre - la sicurezza, la tradizione, la memoria di un passato rassicurante e il nonno sogna di ritrovare un mondo più solido e stabile. C'è una delega in bianco. Ci sono degli oggetti inconsci ambigui e angoscianti dei nonni proiettati sui nipoti che sollecitano perplessità: in tutto questo c'è il senso dello smarrimento del futuro. L'assenza dei padri, il fallimento del passaggio del testimone, risveglia l'angoscia del mito.


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