2018-02-22

UNA SPETTACOLARE SERATA ALPINISTICA ALL’INSEGNA DEL TRAD CLIMBING

TOM RANDALL INAUGURERÀ NELLO STESSO TEMPO IL QUARANTENNALE
DI FONDAZIONE DEI GAMMA




Come quasi tutti gli anniversari di lunghi periodi, anche questo dei primi quarant’anni di vita del gruppo alpinistico lecchese Gamma sopraggiunge in sordina, come fosse inaspettato. Sono molti, perfino tra i suoi soci, quelli che si chiedono se non sembri sia stato ieri che si è festeggiato in forma vistosa il ventennio di questo gruppo.
Il ricordo è ancora troppo fresco, anche a motivo delle tante manifestazioni affollate e diversificate, che contribuivano a rendere ancora più famosa un’associazione già nota anche per le sue importanti iniziative di carattere culturale, quali i cicli delle serate alpinistiche e gli eventi collegati alla giornata di premiazione di un indimenticabile “Premio Carlo Mauri”, concorso nazionale di narrativa di montagna. I primi quarant’anni di vita di un qualsiasi sodalizio sono ben diversi di quelli che raggiungono i singoli individui: qui la festa non risente del lato malinconico che subentra nell’avvertire un tempo che è trascorso troppo velocemente e che non si ripete, lasciando per di più i suoi segni indesiderati su ogni parte del corpo. Un’associazione al contrario non conta malinconicamente i suoi anni, disponendo di una vita che non prevede una fine, simile in questo ad ogni albero adulto che, al ritorno delle stagioni rinnova splendidamente il suo fresco fogliame e i suoi frutti.
Un’associazione ha il privilegio di rimanere giovane per sempre, perché l’albero riesce a lasciar trasparire nell’inclusione di nuovi componenti l’esuberanza e l’entusiasmo della giovinezza, con il rinnovamento e l’aggiornamento delle proprie iniziative, sempre comunque nello spirito di coloro che le hanno dato vita.

L’evento che apre le manifestazioni celebrative dei Gamma sembra proprio dare senso, anche simbolicamente, al desiderio e all’impegno di una rinnovata vitalità, proprio nella scelta precisa dell’ospite che interverrà presso il Cine Teatro Palladium di Lecco alle ore 21 di martedì 10 aprile. Tom Randall si presenta infatti come uno dei climbers più prestigiosi che hanno fatto ritorno alla pratica dello stile tradizionale dell’arrampicata, quello che viene appunto definito trad climbing. Farsi comprendere da chi non è addentro quando si parla di “trad” nell’arrampicata, non è ancora cosa facile e semplice.
Scriveva Maurizio Oviglia, già una diecina di anni fa, che “Questo termine sembra infastidire proprio gli arrampicatori tradizionali, mentre i più interessati a questa nuova ‘onda’ sono proprio i giovanissimi, magari in possesso di un buon livello in arrampicata sportiva, ma in cerca di emozioni e novità che la difficoltà delle arrampicate supersicure non riesce più a dare”. Forse queste poche parole riescono a fornire un’idea dell’arrampicata “trad”: uno stile che rifiuta quasi tutte le attrezzature usate per arrampicare, limitandosi a disporre di nuts e friends.

Ne capiremo certo di più dopo aver assistito alla serata offerta dai Gamma, che sono riusciti a raggiungere il difficile traguardo di uno dei massimi esponenti del “trad” grazie al sostegno dei main sponsor – DF Sport Specialist, CAMP, Rock Experience con RAB e i
premium sponsor – vinicola Mauri, ICAM, Carozzi, ed alla preziosa collaborazione di Luca Calvi, che sarà pure il conduttore-interprete della serata.


Ci sarà molto di che stupirsi e divertirsi di fronte al racconto e alle immagini di questo giovane inglese, che non si adatta a ripercorrere le più impegnative vie di arrampicata già aperte, ma è sempre alla ricerca di cose difficili e complicate, come lui intende precisare: “L’apertura di nuove vie in stile tradizionale è per me la forma più importante di arrampicata. Preferisco realizzare una nuova via piuttosto che ripeterne cento altre”.
Che Tom Randall del resto fosse un personaggio di eccezionale richiamo se ne erano accorti ben presto anche i responsabili del prestigioso marchio “RAB”, che si sono premurati di prenotarlo come loro testimonial: lo potremo verificare, ma siamo già certi che non deluderà nessuno.


            Renato Frigerio



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