TOM RANDALL INAUGURERÀ NELLO STESSO TEMPO IL QUARANTENNALE
DI FONDAZIONE DEI GAMMA
Come quasi tutti gli anniversari di lunghi periodi, anche questo dei
primi quarant’anni di vita del gruppo alpinistico lecchese Gamma sopraggiunge
in sordina, come fosse inaspettato. Sono molti, perfino tra i suoi soci, quelli
che si chiedono se non sembri sia stato ieri che si è festeggiato in forma vistosa
il ventennio di questo gruppo.
Il ricordo è ancora troppo fresco, anche a
motivo delle tante manifestazioni affollate e diversificate, che contribuivano
a rendere ancora più famosa un’associazione già nota anche per le sue
importanti iniziative di carattere culturale, quali i cicli delle serate
alpinistiche e gli eventi collegati alla giornata di premiazione di un
indimenticabile “Premio Carlo Mauri”, concorso nazionale di narrativa di
montagna. I primi quarant’anni di vita di un qualsiasi sodalizio sono ben
diversi di quelli che raggiungono i singoli individui: qui la festa non risente
del lato malinconico che subentra nell’avvertire un tempo che è trascorso
troppo velocemente e che non si ripete, lasciando per di più i suoi segni
indesiderati su ogni parte del corpo. Un’associazione al contrario non conta
malinconicamente i suoi anni, disponendo di una vita che non prevede una fine,
simile in questo ad ogni albero adulto che, al ritorno delle stagioni rinnova
splendidamente il suo fresco fogliame e i suoi frutti.
Un’associazione ha il privilegio di rimanere giovane per sempre, perché
l’albero riesce a lasciar trasparire nell’inclusione di nuovi componenti
l’esuberanza e l’entusiasmo della giovinezza, con il rinnovamento e
l’aggiornamento delle proprie iniziative, sempre comunque nello spirito di
coloro che le hanno dato vita.
L’evento che apre le manifestazioni celebrative dei Gamma sembra proprio
dare senso, anche simbolicamente, al desiderio e all’impegno di una rinnovata
vitalità, proprio nella scelta precisa dell’ospite che interverrà presso il
Cine Teatro Palladium di Lecco alle ore 21 di martedì 10 aprile. Tom Randall si
presenta infatti come uno dei climbers più prestigiosi che hanno fatto ritorno
alla pratica dello stile tradizionale dell’arrampicata, quello che viene
appunto definito trad climbing. Farsi comprendere da chi non è addentro quando
si parla di “trad” nell’arrampicata, non è ancora cosa facile e semplice.
Scriveva Maurizio Oviglia, già una diecina di anni fa, che “Questo
termine sembra infastidire proprio gli arrampicatori tradizionali, mentre i più
interessati a questa nuova ‘onda’ sono proprio i giovanissimi, magari in
possesso di un buon livello in arrampicata sportiva, ma in cerca di emozioni e
novità che la difficoltà delle arrampicate supersicure non riesce più a dare”.
Forse queste poche parole riescono a fornire un’idea dell’arrampicata “trad”:
uno stile che rifiuta quasi tutte le attrezzature usate per arrampicare,
limitandosi a disporre di nuts e friends.
Ne capiremo certo di più dopo aver assistito alla serata offerta dai
Gamma, che sono riusciti a raggiungere il difficile traguardo di uno dei
massimi esponenti del “trad” grazie al sostegno dei main sponsor – DF Sport
Specialist, CAMP, Rock Experience con RAB e i
premium sponsor – vinicola Mauri, ICAM, Carozzi, ed alla preziosa
collaborazione di Luca Calvi, che sarà pure il conduttore-interprete della
serata.
Ci sarà molto di che stupirsi e divertirsi di fronte al racconto e alle
immagini di questo giovane inglese, che non si adatta a ripercorrere le più
impegnative vie di arrampicata già aperte, ma è sempre alla ricerca di cose
difficili e complicate, come lui intende precisare: “L’apertura di nuove vie in
stile tradizionale è per me la forma più importante di arrampicata. Preferisco
realizzare una nuova via piuttosto che ripeterne cento altre”.
Che Tom Randall del resto fosse un personaggio di eccezionale richiamo
se ne erano accorti ben presto anche i responsabili del prestigioso marchio
“RAB”, che si sono premurati di prenotarlo come loro testimonial: lo potremo
verificare, ma siamo già certi che non deluderà nessuno.
Renato Frigerio
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