2018-02-28

“La globalizzazione e la cucina etnica a Lecco”


Secondo appuntamento con la globalizzazione a Lecco nell’incontro settimanale del Rotary Club Lecco Manzoni, che lo ha visto ospite del Ristorante Libanese Riska, sito in Via Bovara n. 28. La serata ha avuto inizio con il rituale tocco alla campana e l’onore alle bandiere, attraverso la trasmissione degli Inni d’Italia, d’Europa e del Rotary International; inno quest’ultimo che, come ha ricordato la Presidente del Club, Prof. Avv. Dott. Commercialista Nicoletta Spagnolo, ha il merito di unire tutti i Rotary Club nel mondo.

La stessa ha poi introdotto il Presidente dell’Associazione Les Cultures, Giorgio Radaelli, che, dopo aver ringraziato il Club Rotary Manzoni per le opportunità di incontro con le etnie locali, ha illustrato in breve i 25 anni di attività della Associazione a Lecco: un’attività poco vistosa, ma molto concreta, stante i sorprendenti risultati.
L’Associazione è nata nel 1993 dall’idea di Corrado Valsecchi con l’intento di unire attorno ad un tavolo italiani e rappresentanti delle varie etnie, organizzate in associazioni nascenti, per supportare i sempre più numerosi extracomunitari presenti nel territorio lecchese. In quell’anno si contavano nella città 278 immigrati di varie nazionalità, anche se era usanza chiamarli in modo indifferenziato “marocchini”.
Lo scopo più ampio e a lungo termine della Associazione, al di là dell’aiuto immediato, era quello di promuovere l’incontro e la conoscenza delle diverse culture.
Negli anni gli immigrati presenti nella città sono aumentati fino a raggiungere ad oggi la cifra ufficiale di quasi 5.000 extracomunitari.
Tutti i presenti concordano sul fatto che l’immigrazione non sia un problema, ma un valore; e che i problemi nascono invece dalla difficoltà nel gestire e nel supportare gli stranieri. L’incontro con le etnie è una ricchezza e la loro presenza nel territorio è un valore aggiunto, come già dimostrato nel primo appuntamento con la cultura persiana e confermato in questo secondo incontro con quella libanese.
La città affronta il calo demografico causato dal costante e sempre più evidente declino della popolazione non più reintegrabile dalle nuove ondate degli immigrati.
La popolazione residente invecchia e le energie migliori del territorio, i giovani, si trasferiscono altrove; gli stessi immigrati spesso addirittura ritornano nei paesi di origine. Ciò dimostra che il territorio non è attrattivo e questo è un grave problema.
Per questo motivo tutti coloro che dimostrano il coraggio di avviare una nuova  attività arricchiscono il territorio e vanno sostenuti e aiutati.
Attualmente, l’Associazione Les Cultures svolge attività di integrazione attraverso progetti finanziati da amministrazioni pubbliche ministeriali o locali. Prevalente è il supporto alle scuole per l’inserimento dei minori. Nella città sono presenti realtà scolastiche dove la percentuale di extracomunitari arriva fino al 70%, rendendo indispensabile fornire aiuto agli operatori scolastici. Le priorità sono l’insegnamento della lingua italiana e tutte le altre attività utili e necessarie per liberare gli stranieri  dalla ghettizzazione.
Altro fronte di impegno importantissimo è la collaborazione con l’Ospedale Manzoni tramite un Mediatore Culturale. È attivo all’interno della struttura ospedaliera uno Sportello di consulenza gratuita per problemi legati al diritto di famiglia.
Tutti gli interventi dell’Associazione si svolgono in convenzione con l’Ospedale e particolare attenzione è prestata alle difficoltà di donne provenienti da paesi dove la  maternità è vissuta con tradizioni diverse e che pertanto necessitano di un supporto costante e molto personalizzato.
Viene poi svolta una specifica attività di formazione rivolta agli operatori ospedalieri, ai quali viene insegnato come approcciare queste situazioni per meglio interagire con gli extracomunitari.
Dopo il saluto al Presidente della Associazione Les Cultures e i dovuti ringraziamenti, uno dei titolari del locale ospitante ha presentato la sua attività, dando inizio alla degustazione di specialità libanesi molto apprezzate dai partecipanti all’evento.
Il ristorante, aperto da oltre un anno, è gestito da due fratelli, aiutati dalla mamma per la preparazione delle basi delle pietanze, legati dalla passione per la cucina della loro terra di origine e dall’amore per l’Italia ed in particolare per la città di Lecco.
La loro famiglia si è trasferita in Italia dodici anni fa, dopo aver vissuto in Germania, dove i genitori si erano rifugiati per scampare alla guerra civile che ha insanguinato il Libano dal 1989 in poi. In Italia hanno ottenuto il primo vero permesso di soggiorno che, dopo anni di incertezza, li ha fatti sentire accolti.
Questo ha permesso prima al padre di avviare la sua attività di concessionario auto, garantendo la tranquillità economica alla sua famiglia, e poi ai due figli maschi di avviare questa nuova attività di ristorazione, partita come una sfida e cresciuta nel tempo, con l’obiettivo di raggiungere in futuro vette più elevate.
I presenti hanno particolarmente apprezzato sia la cucina sia l’esuberanza e il trasporto del titolare, che li ha accompagnati durante l’intera serata con racconti delle tradizioni libanesi.
L’incontro ha veicolato il messaggio che spesso la difficoltà di intendersi tra persone di nazionalità diversa non deriva dal linguaggio ma dalla  differenza culturale; pertanto, dobbiamo lavorare sull’apprendimento reciproco delle diverse culture per imparare a dialogare senza malintesi e per valorizzare tutto ciò che di buono ciascuno di noi è in grado di offrire all’altro.
Un grazie particolare è stato rivolto al Socio Massimo Vialardi per la sua attiva collaborazione alla riuscita dell’evento.

La Presidente del Rotary Club Lecco Manzoni, Avv. Dott. Commercialista Nicoletta Spagnolo, nel riaffermare che il processo di globalizzazione è crescita di interazioni e di interscambi tra i popoli solo se non porta ad una sterile standardizzazione in ogni ambito del viver umano, ha espresso estremo compiacimento per un incontro che si è rilevato di elevato livello culturale, quale momento di condivisione di usi, costumi, cibi, oggetti, abbigliamento, musica, che ha regalato ai presenti forti ed indimenticabili emozioni.

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