2018-02-05

I RISULTATI DEL DISTRETTO SERICO COMASCO NEL 2017

FATTURATO IN CALO DEL 2 – 3%. RECUPERATO UN ANNO DIFFICILE GRAZIE ALL’ULTIMO TRIMESTRE

La tessitura serica comasca ha chiuso il 2017 con una diminuzione di fatturato stimabile attorno al 2 - 3%, in base alle prime indicazioni di preconsuntivo.
L’anno era iniziato all’insegna della stabilità, almeno sotto il profilo monetario, ma il secondo ed il terzo trimestre erano stati negativi. L’andamento positivo degli ultimi mesi ha consentito di recuperare buona parte delle perdite accumulate nel corso del periodo precedente. Il dato complessivo, peraltro, come di consueto, sintetizza dinamiche assai diversificate tra le singole aziende e tra le diverse merceologie, in virtù della tipologia del prodotto, della fascia del mercato e di un contesto concorrenziale assai impegnativo per le ditte, sia all’interno, sia all’esterno della filiera. “Abbiamo lasciato alle spalle un anno non facile – commenta Andrea TaborelliPresidente del Gruppo Filiera Tessile di Unindustria Como, – ma nel periodo finale il mercato ha avuto una fiammata e vi sono aziende che hanno iniziato il 2018 con un effetto di trascinamento positivo”. Il distretto, per i suoi tessuti ed i suoi accessori, destina direttamente all’esportazione più della metà di quanto produce e la propensione all’export raggiunge il 75%, se si considerano anche le vendite di capi confezionati Made in Italy fabbricati con tessuti comaschi. La tendenza è stata incerta anche sui mercati esteri. La Francia e la Germania si sono indebolite, la Svizzera ha perso parecchio terreno, viceversa sono risultate positive la Spagna (per il secondo anno consecutivo), ilRegno Unito, gli Stati Uniti e la Cina, che ormai è divenuta uno dei principali mercati. Il tessuto per abbigliamento femminile, che rappresenta i due terzi del fatturato serico complessivo, ha fatto registrare una leggera diminuzione. In questo caso il recupero avvenuto nel corso dell’ultimo trimestre è stato rilevante. Si è constatato anche un’accentazione del ricorso alle fibre chimiche continue, nel momento in cui le quotazioni del filo di seta, in Cina, hanno avuto un balzo del 30%, nell’arco dei dodici mesi. La cravatteria ha subito un ulteriore ridimensionamento, per effetto della continua riduzione del consumo di questo prodotto. La flessione è stata più accentuata nel mercato europeo, l’Asia ha evidenziato maggiori segnali di tenuta. L’accessorio tessile (foulards, scialli, sciarpe, stole, bandane) ha chiuso il 2017 con una flessione che è maturata nei mercati esteri, dove è destinata la maggior parte delle vendite. Anche in questo caso la perdita ha avuto origine in Europa, i mercati asiatici ed americani sono stati più soddisfacenti. L’imminente scadenza del round delle fiere tessili (Milano Unica, 6-8 febbraio e Première Vision, 13-15 febbraio) vedrà coinvolte decine di aziende del nostro territorio. “Sarà utile per capire – conclude Andrea Taborelli – se il positivo andamento dell’ultimo trimestre è destinato a spegnersi, o se rappresenta l’inizio di una fase più favorevole, come ci auguriamo.”

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