2018-01-04

Sacchetti BIO la nuova TASSA nascosta


DIFFIDA AL MINISTERO DELLO SVILUPPO: SIA CONSENTITO AI CONSUMATORI PORTARE DA CASA BORSE RIUTILIZZABILI

L’85% dei consumatori italiani è nettamente contrario alla nuova norma che, a partire dall’1 gennaio, impone che i sacchetti della spesa utilizzati per imbustare frutta e verdura siano a pagamento. Lo afferma il Codacons, che ha svolto una indagine a campione tra i propri iscritti.
Abbiamo chiesto ai consumatori cosa ne pensino degli shopper a pagamento nei supermercati e del costo dei sacchetti variabile tra 1 e 3 centesimi di euro, e la stragrande maggioranza degli intervistati (l’85%) ha espresso totale contrarietà ritenendo sbagliata tale misura – spiega il Codacons – Gli italiani non hanno affatto gradito la novità introdotta lo scorso 1 gennaio, che viene vista dal 69% del campione intervistato come l’ennesima trovata per imporre nuovi costi a carico delle famiglie.
Ed effettivamente – spiega il Codacons – la mancanza di soluzioni alternative per i consumatori fa sorgere il sospetto che la misura sia una nuova tassa sui cittadini mascherata da provvedimento ambientale.
“Non si capisce perché il Governo abbia unilateralmente deciso che il costo dei sacchetti sia a carico dei consumatori e non delle catene commerciali o degli esercenti – spiega il presidente Carlo Rienzi – Cosa ancora più incomprensibile è il divieto di utilizzare shopper portati da casa o le vecchie borse a rete molto utilizzate in passato, soluzioni che permetterebbero da un lato di ridurre il consumo di plastica e proteggere l’ambiente, dall’altro di evitare inutili costi a carico delle famiglie”.
Per tale motivo il Codacons presenterà domani una diffida al Ministero dello sviluppo economico, affinché emani una circolare che autorizzi i consumatori a portare da casa shopper per la spesa o buste trasparenti in grado di verificarne il contenuto. E se non sarà accolta tale richiesta, l’associazione avvierà clamorose forme di protesta nei supermercati, lanciando lo sciopero dei sacchetti e spingendo i consumatori a pesare ad uno ad uno i prodotti ortofrutticoli passandoli singolarmente in cassa pur di non pagare l’ingiusto balzello.

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