2018-01-26

LOMBARDIA TRAINO ECONOMICO LO DICONO I CONSUMI

Nel 2017 la Lombardia presenta il più elevato ritmo di crescita del PIL,  in decisa accelerazione rispetto all’anno precedente. Il reddito disponibile pro capite della Lombardia cresce tuttavia solo del +2,3%,  poco meno della media nazionale (+2,4%).
 L’indicatore ha però raggiunto in Lombardia i 22.877 euro per abitante, uno dei risultati più alti in Italia. Nel 2017 un milanese ha potuto disporre di un reddito pari a 30.679 euro,  livello più elevato sull’intero panorama italiano. La crescita della spesa per i durevoli è stata dell’1,8%:  il segmento degli autoveicoli usati ha contribuito a supportare l’aumento degli acquisti,  con una performance leggermente al di sopra della media nazionale (+5,6% rispetto al +5,5% in Italia). Andamento molto positivo per la spesa dedicata agli elettrodomestici (+3,2%), dato tra i migliori del Paese, segue il comparto dei mobili (+2,5%). A livello provinciale, Sondrio (+2,8%), Milano (+2,7%), Lodi (+2,6%) e Pavia (+2,1%) hanno presentato un andamento di spesa per i durevoli superiore al +1,8% medio regionale. Nel 2017 una famiglia lombarda ha destinato all’acquisto di beni durevoli 2.793 euro,  ben più di 460 euro rispetto la media nazionale.  La differenza di reddito pro capite nelle diverse province lombarde resta ancora molto alta, a cominciare dai 30.679 euro di Milano che distanzia Sondrio, seconda provincia con 20.489 euro. Lodi, la provincia con il reddito più basso, si attesta intorno ai 14.808 euro, un valore inferiore alla media del Paese di 19.086 euro. Cremona è terza in classifica, con un reddito pari a 18.813 euro, seguita da Pavia con 18.263 euro, Mantova con 18.179 euro, Varese con 17.599 euro, Lecco con 17.502 euro, Bergamo con 17.475 euro, Brescia con 17.115 euro e Como con 16.463 euro.  In tutti i settori di spesa il capoluogo regionale fa segnare i volumi maggiori, come del resto è avvenuto anche negli anni precedenti. Per quanto riguarda il comparto delle auto usate si registrano percentuali in miglioramento rispetto al 2016 in quasi tutte le province. Dati più alti della media nazionale (+5,5%) a Lodi (+8,2%), Pavia (+7,1%), Cremona (+6,9%), Lecco (+6,0%) e Milano (+5,7%), mentre risultati più bassi rispetto al resto del Paese sono stati totalizzati a Brescia (+4,9%), Varese (+4,8%) e Como (+3,1%).  Sul fronte degli autoveicoli nuovi, invece, sono emersi valori positivi solo a Lodi (+1,7%) e a Sondrio (+1,5%). Le altre province hanno segnato una performance negativa dal -0,3% di Varese al -3,8% di Lecco. Milano resta comunque in testa alla classifica per quanto riguarda i volumi di spesa, attestandosi a 1.523 milioni di euro, valore di gran lunga superiore a quello delle altre province. L’incremento dei motoveicoli è stato superiore alla media nazionale (+9,8%) solo a Sondrio (+11,8%) e a Lodi (+10,1%) per una spesa complessiva rispettivamente di 5 e 7 milioni di euro.  Le province che nel settore dei mobili mostrano una crescita maggiore, più alta della media nazionale (+1,8%), sono Milano, Pavia e Cremona: rispettivamente +4,3% (1.191 milioni di euro), +2,5% (152 milioni di euro) e +2,0% (102 milioni di euro). Sondrio è in linea con il dato italiano con 51 milioni di euro di spesa, chiude la classifica Bergamo con +0,0% (282 milioni di euro). Il settore degli elettrodomestici grandi e piccoli ha registrato una crescita importante in tutte le province lombarde, oltrepassando ovunque la media italiana, che si attesta sul +0,7%. In testa Cremona con un aumento del +3,9% e un controvalore di 36 milioni di euro. Subito dietro ci sono Milano e Sondrio entrambe con un +3,7%, seguite da Como e Varese con +3,3%. Chiude la classifica Brescia che fa segnare +2,1%.  L’elettronica di consumo segna performance negative in tutte le province, in linea con il trend rilevato a livello nazionale (-5,3%). Il risultato migliore rispetto alla media italiana è stato conquistato da Pavia (-4,6%). Seguono Milano (-5,1%) e, a pari merito, Brescia, Sondrio e Cremona (-5,2%). Chiude Bergamo con un dato ben oltre la media nazionale pari al -6,4%. I dati del settore dell’Information Technology restano in calo, come del resto in tutte le province italiane (media nazionale pari a -3,9%) ma in alcune province c’è stato un miglioramento rispetto al 2016: Milano passa dal -2,6% al -2,4% di quest’anno, Sondrio passa dal -6,8% al -3,8% e Cremona dal -6,1% al -3,8%. Anche in questa categoria comunque Milano fa la parte del leone, con una spesa sui consumi complessivi di 166 milioni di euro, seguita a lunga distanza da Brescia con 42 milioni di euro.

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