2018-01-23

“La Shoah nella vita degli ebrei hassidici”. Valentina Gaddi relatrice a Montréal

La mandellese terrà una conferenza in occasione della Giornata della memoria per conto dell’Istituto italiano di cultura

di Claudio Bottagisi
La data del 27 gennaio 1945 coincide con la demolizione dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. E come afferma l’articolo 1 della legge numero 211 del 20 luglio 2000 “la Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della memoria”,
al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia e la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
In occasione della Giornata della memoria 2018 l’Istituto italiano di cultura che ha sede a Montréal organizza per mercoledì 24 gennaio una conferenza sul tema “Tracce della shoah nella vita quotidiana degli ebrei hassidici di Montréal”. A tenerla sarà Valentina Gaddi.
Mandellese, dottoranda in Sociologia all’Université de Montréal e detentrice di una borsa Vanier, Valentina risiede in Québec dal 2012, anno in cui approdò appunto in terra canadese per uno stage di ricerca alla Chaire de recherche du Canada en étude du pluralisme religieux et de l’ethnicité.

Ha svolto un’intensa attività di studio e ricerca in Marocco, Francia, Spagna e Inghilterra, oltre che Italia. È titolare di un master europeo in Mediazione intermediterranea e di una maîtrise en sociologie all’Université de Montréal.
I suoi interessi di ricerca riguardano in particolare il tema dell’alterità e della relazione con l’altro, a partire dalla sua tesi in Scienze dell’educazione interculturale “Che genere di rappresentazioni?” sulla figura della donna migrante marocchina in Italia, passando per l’elaborato finale presentato per il conseguimento del diploma di master in Mediazione intermediterranea dove, a partire da una ricerca sul campo condotta nel territorio lecchese, viene analizzato il paradigma emergenziale con cui lo Stato italiano affronta la questione dei migranti.
Valentina Gaddi, che da qualche tempo si interessa anche alla nuova migrazione italiana in Canada, ha rivolto un’attenzione particolare alle comunità ebree hassidiche. Al riguardo va detto che tra gli ebrei vittime dell’Olocausto gli hassidim costituiscono una parte importante a causa della loro visibilità e della loro grande concentrazione in Europa Orientale (Polonia, Ungheria e Romania), regione d’origine del movimento hassidico.
La letteratura sulla Shoah si è occupata tardi di documentare questa esperienza, prestando peraltro attenzione alle memorie e ai racconti degli ebrei hassidici sopravvissuti. Ma che ne è di questa memoria tra gli ebrei hassidici di oggi? E quale posto occupa nella loro esistenza quotidiana?
La conferenza che Valentina terrà mercoledì 24 a Montréal intende rispondere a questi interrogativi e mettere in luce appunto le tracce dell’Olocausto nella vita di ogni giorno degli ebrei hassidici osservati in occasione della ricerca sulle relazioni tra hassidim e non hassidim nel quartiere montrealese di Outremont.

Gli uomini e le donne incontrati non hanno vissuto in prima persona questa tragica esperienza, ma sono gli eredi di questo passato che ha visto protagonisti i loro genitori o i loro nonni. La memoria della Shoah continua pertanto a rivestire un ruolo significativo nella loro vita quotidiana e riaffiora in particolare quando prendono forma nel quartiere determinate controversie.

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