2018-01-18

INFORTUNI SUL LAVORO, IN LOMBARDIA IL 50% DELLE AZIENDE CONSIDERATE A RISCHIO IN BASE ALLA DIRETTIVA SEVESO

Un altro grave incidente sul lavoro, uno dei più gravi accaduto in Lombardia negli ultimi anni, con conseguenze mortali.

Dalle prime notizie, durante un intervento di manutenzione in un’area nella quale venivano fatti circolare gas asfissianti, il sistema di allarme non si sarebbe attivato. Saranno le indagini ad accertare la dinamica dell’episodio, ma sorgono già i primi interrogativi tesi ad accertare le responsabilità precise e il corretto funzionamento degli strumenti di prevenzione e di sicurezza.

CGIL CISL UIL lombarde esprimono la loro forte preoccupazione per quanto accaduto, che non è purtroppo un evento singolo né in Lombardia né nel panorama nazionale. Solo negli ultimi due giorni, infatti, ci sono stati altri due infortuni mortali, uno a Cafasse nel torinese, e l’altro ad Ascoli Piceno. 

In Lombardia, da gennaio a novembre 2017, sono stati 127 i morti sul lavoro.
Quanto ai rischi, sul nostro territorio è presente circa la metà delle aziende considerate pericolose in base ai criteri dettati dalla Direttiva Seveso. 

Ma non ci si può limitare ai dati, le statistiche non riflettono il dramma delle persone coinvolte.  

Gli strumenti a difesa delle condizioni di lavoro ci sono. Abbiamo una legislazione sulla sicurezza tra le migliori d'Europa. I controlli e i dispositivi tecnici ci sono, anche se le risorse a favore dei servizi ispettivi sono sempre troppo limitate. Tuttavia gli infortuni continuano ad essere in aumento.
Molte sono le cause concorrenti: investimenti insufficienti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; una formazione troppo spesso non adeguata o sbrigativa; turni e orari di lavoro che non consentono il giusto recupero della fatica fisica e della concentrazione ed espongono le lavoratrici e i lavoratori - in particolare nelle piccole aziende e in determinati settori - a rischi elevati che spesso sono la fonte di infortuni e accadimenti mortali o invalidanti. 
Da questo punto di vista una maggiore attenzione alla qualità del lavoro è necessaria, evitando che la ripresa economica e la competitività si giochino sulla riduzione dei diritti, a discapito delle condizioni di lavoro, con gravi ripercussioni sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori stessi, in condizioni di sempre maggiore precarietà psico-fisica. 

Come sindacati non smetteremo di sostenere l’impegno dei rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza, per ottenere il pieno rispetto di tutte le norme in materia sui luoghi di lavoro. CGIL CISL UIL della Lombardia apprezzano l’iniziativa del Sindaco di Milano Giuseppe Sala di proclamare il lutto cittadino e sosterranno tutte le iniziative di lotta che unitariamente decideranno le organizzazioni sindacali di categoria dei metalmeccanici, nella profonda convinzione che ciò che è accaduto non debba mai più ripetersi e che non possa esistere crescita economica e sociale senza difendere e valorizzare il lavoro.

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