2018-01-29

Grande successo per il “Requiem” di Kim André Arnesen

Basilica di Besana in Brianza gremita per l’evento centrale dei “Percorsi nella Memoria 2018”



Dieci minuti di applausi per un evento che ha portato all’interno della Basilica Romana Minore di Besana in Brianza, del tutto colma di spettatori, l’emozionante Requiem per soli coro e orchestra del compositore norvegese Kim André Arnesen.
 Si tratta dell’appuntamento centrale della rassegna Percorsi nella Memoria del Consorzio Brianteo Villa greppi: un concerto che nella serata di sabato 27 gennaio, proprio in occasione del Giorno della Memoria, ha visto esibirsi l’Orchestra Antonio Guarnieri, il Coro Antonio Lamotta di Morbegno, il Coro Scuola di Musica A. Guarnieri, Davide Mainetti (maestro dei cori), Aurora M. Pambianchi Øvrelid (soprano), Romina Tomasoni (mezzosoprano), in un ensemble diretto dal maestro Massimo Mazza.

Ad aprire la serata, che ha potuto contare anche sulla presenza di tutti i sindaci del Consorzio Villa Greppi in veste ufficiale, sono stati i saluti del primo cittadino di Besana in Brianza Sergio Gianni Cazzaniga e del Presidente del Consorzio Marta Comi. «Talvolta – ha esordito il sindaco – ci viene domandato perché il nostro comune abbia scelto di essere parte di questo Consorzio. La qualità degli eventi culturali proposti è la risposta più semplice ed efficace, basti pensare al ricco calendario di appuntamenti dedicati al Giorno della Memoria. Una rassegna necessaria, perché ricordare è l’unico modo per restare umani».


«Il Consorzio Brianteo Villa Greppi – è quindi intervenuta Marta Comi – fa proprio il dovere morale di memoria e di testimonianza e oggi ricorda tutte le vittime della deportazione nazifascista e tutti coloro che vi si sono opposti a rischio della vita, coloro che sono sopravvissuti e coloro che hanno trovato il coraggio di testimoniare. Negli ultimi dieci anni i comuni del Consorzio Villa Greppi – ha continuano – hanno lavorato insieme per fare memoria, per offrire approfondimenti, far conoscere, divulgare e mantenere viva la memoria della deportazione nazista. Per tutti noi la storia delle persecuzioni nazifasciste ha gli occhi, lo sguardo, la voce dei sopravvissuti ai campi che abbiamo conosciuto, che abbiamo portato nelle scuole: Anna Weiss, Gilberto Salmoni, Ines Figini, Venanzio Gibillini, Vittore Bocchetta, Carlo Limonta,  Albino Morari, Sultana Razon, Italo Tibaldi. In dieci anni hanno ricordato e raccontato per noi la propria storia di deportazione: hanno ottanta, novanta o cento anni e qualcuno di loro oggi non c’è più. Oggi rendiamo loro omaggio, perché il coraggio della loro testimonianza ci rende consapevoli di quanto siano preziose e fragili in ogni tempo la libertà e la pace».


E poi la musica: poco più di un’ora per un Requiem composto nel 2014 da Kim André Arnesen e che è stato spesso definito “pop” perché capace di intercettare il gusto di chi viene da esperienze di musica “leggera”. Interessante per la sua ricchezza melodica e in parte dissonante, l'opera ha colpito il pubblico per il forte carattere ritmico: al coro, agli archi e alla tromba solista Arnesen ha aggiunto, infatti, la presenza di una ricca sezione di percussioni.  Una Messa funebre in cui il sacro è parso privo delle tradizionali barriere: alle consuete parti di un Requiem – dalla sequenza del Dies irae al Lacrymosa, dal Rex tremende majestatis al Pie Jesu – il giovane compositore norvegese ha infatti aggiunto due brani inaspettati, l’uno basato su una poesia di Emily Dickinson e l’altro tratto dal Libro ebraico delle preghiere. Un concerto di sicuro impatto emotivo, chiuso dal ripetersi proprio delle parole del testo liturgico ebraico: We remember them, we remember them.

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