2017-12-27

Casa don Guanella, suggestioni e riflessioni nella notte di Natale



di Claudio Bottagisi
Una veglia carica di suggestioni e di riflessioni, una notte di Natale vissuta a Casa don Guanella di Lecco per ascoltare e confrontarsi.
E soprattutto per guardare dentro se stessi e per “incontrare” il Bambino Gesù  nella notte che - come è stato ben scritto nel periodico della comunità educativa di via Amendola - offre all’umanità smarrita e preoccupata ancora speranza “per una società che ricerca in un mare infinito un aggancio per ritornare alla fonte dove attingere fortezza per un cammino sicuro e tranquillo”.
Una veglia guidata da don Agostino Frasson e dominata dai vocaboli paura, sogno e accoglienza e dalla prima richiesta al Signore: “Aiutaci a riconoscere e ad affrontare le nostre paure come hai fatto tu, non da soli ma con la consapevolezza che c’è un padre nei cieli che non smetterà mai di amarci e una comunità di fratelli in Terra che ha bisogno di noi e che vuole crescere con noi”.
Un brano di Vangelo, quindi altre riflessioni e la preghiera di Madre Teresa di Calcutta:”La vita è un’opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne realtà…”. E una frase di Helder Camara: “Se uno sogna da solo, il suo rimane un sogno. Ma se sogna insieme agli altri il suo è già l’inizio della realtà”.
Poi una considerazione: “Fondamentale è distinguere i sogni veri, di qualità, dai sogni egoistici. Se un sogno è solo per noi non è di qualità. Un vero sogno non riguarda l’affermazione di noi stessi ma considera la felicità dell’altro, non porta alla solitudine ma alla relazione. Un vero sogno può essere condiviso, può diventare il sogno di una comunità”.
E l’accoglienza, che porta a essere persone che ascoltano, che cercano  di comprendere le ferite e il dolore dell’altro. L’accoglienza che si realizza “dove al centro c’è la persona da accogliere e non il nostro desiderio di sentirci a posto”.

Altri canti, altre preghiere e una nuova richiesta al Signore: “Aiutami ad essere per tutti un fratello che attende senza stancarsi, che accoglie con bontà, che dà con amore, che ascolta senza fatica, che ringrazia con gioia…”.

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